Le grandi compagnie fanno cartello per alzare i prezzi? E un gruppo di albergatori decide di noleggiare una nave per far arrivare i turisti sull'isola pagando la metà
Quando le risposte della politica e della giustizia tardano ad arrivare, la soluzione, a volte, la trovano gli imprenditori. Troppo caro il costo dei biglietti per raggiungere la Sardegna. E così, dopo la multa dell'Antitrust alle compagnie di navigazione per gli ingiustificati rincari nelle tariffe dei viaggi, un gruppo di imprenditori isolani si è organizzato, noleggiando un proprio traghetto con tariffe ribassate, per salvaguardare la stagione turistica: ultima risorsa economica in un momento in cui è profonda la crisi che attraversa il sistema industriale sardo, ormai al collasso.
L'Autorità garante della concorrenza ha infatti comminato oltre 8 milioni di euro alle principali compagnie di navigazione (Moby, Snav, Grandi Navi Veloci e Marinvest) per quello che reputa un "ingiustificato rincaro" dei costi del servizio di trasporto passeggeri sulle rotte che collegano Genova e Civitavecchia a Olbia e Porto Torres. Le compagnie marittime avrebbero stretto un accordo per rialzare contemporaneamente il costo dei biglietti destinati alla Sardegna nella stagione 2010-2011. Né il caro-carburante, né le perdite di bilancio degli operatori, giustificherebbero un aumento dei prezzi così significativo.
Gianpaolo Scano, presidente del Consorzio operatori turistici di Santa Teresa di Gallura, nel nord Sardegna, conosce bene il problema da tempo. Tanto che, lo scorso febbraio, ha fondato la società consortile
Go in Sardinia, cui hanno aderito 70 imprese turistiche di tutta l'isola, perlopiù di media entità, e oltre cento soci (ma il numero è in crescita). Ciascuno si è autotassato per acquistare una quota e affittare un'imbarcazione che trasporti, a prezzi calmierati, passeggeri che hanno acquistato un pacchetto turistico da spendere nelle loro strutture. La Kriti, così si chiama la nave che batte bandiera greca, collegherà Olbia a Livorno e Civitavecchia, con una corsa giornaliera garantita da giugno a settembre. Il traghetto, costruito in Giappone e acquistato dal gruppo Anek, è in grado di trasportare fino a 1600 persone e un carico di 1200 vetture. L'imbarco è riservato al 50 per cento ai passeggeri diretti verso le strutture delle imprese del consorzio, mentre la restante quota non è vincolata.
E i costi? Dal 20 al 50 per cento in meno rispetto alle tariffe applicate dalle altre compagnie di navigazione. Per i bambini fino ai 12 anni il viaggio sarà invece gratuito, con prenotazione attraverso il sito GoInSardinia.it.
Il primo viaggio è partito da Civitavecchia lo scorso sabato 15 giugno: 100 passeggeri. "In realtà abbiamo avuto un intoppo il giorno precedente - racconta il presidente Scano - con l'autorità portuale di Livorno. La Capitaneria, due ore prima di salpare, ci ha imposto un'esercitazione a sorpresa. A seguito di un disguido, abbiamo dovuto imbarcare a nostro carico i passeggeri nei traghetti a noi concorrenti, che ci hanno raddoppiato il prezzo del biglietto. Ma poi è accaduta una cosa significativa: anche le altre compagnie hanno iniziato ad abbassare le tariffe, dopo la nostra iniziativa". Ulteriore segno che una concorrenza sana ridetermina i prezzi per gli utenti.
Il costo complessivo giornaliero per il noleggo della nave è di 65mila euro, tra spese di carburante, affitto, equipaggio e tasse areoportuali. Per un giro d'affari totale, a fine stagione, stimato intorno a una soglia minima di dieci milioni di euro. E i guadagni? "Sarebbe un successo se riuscissimo, com'è nostro auspicio, ad andare in pareggio con le spese - conlude Scano - Ma a noi non interessa tanto un profitto su questo, quanto il fatto di garantirci turisti che, diversamente, s'imbarcherebbero verso altre destinazioni meno care, abbandonado la Sardegna per mete soprattutto estere".
Il plauso all'iniziativa giunge anche da
Altroconsumo, l'associazione in difesa degli utenti che già da tempo avevano denunciato il "cartello" delle compagnie di navigazione. Oggi, forti della sentenza dell'Autorità garante della Concorrenza, hanno deciso di
avviare una class action che coinvolge, per ora, oltre 7.200 iscritti. La risposta della procedibilità giungerà da settembre in poi: "Dopo la multa dell'Antitrust, siamo ottimisti - spiegano all'Espresso - anche se i tempi della giustizia si profilano lunghi, dopo che l'armatore della Moby, Vincenzo Onorato, ha annunciato d'impugnare la sentenza davanti al Tar. Avevamo chiesto più volte un incontro alla Regione Sardegna, ma non ci è mai stato accordato. Ora attendiamo fiduciosi gli sviluppi".