Editoriale
Sanità modello Calabria, L'Espresso in edicola
Il caso Calabria, le pene perla Gpa all’estero. Un’altra nostra giornalista nel consorzio Icij
Il nostro viaggio tra le pieghe della realtà italiana ci porta questa settimana a porre l'accento su due questioni: gli sprechi della sanità calabrese e la legge recentemente approvata dal Parlamento che rende reato universale la gravidanza per altri, anche se avvenuta all’estero.
L’inchiesta di Gianfrancesco Turano, che abbiamo titolato “Saccheggio sanitario, il metodo Calabria fa scuola”, ci svela un panorama inquietante: dietro al caos gestionale dei conti della sanità calabrese si profila non solo un'inefficienza sistemica, ma anche una deliberata volontà di favorire l'intermediazione di aziende private. Una prassi che, sfruttando l'accumulo di fatture non pagate ai fornitori, apre le porte a una spirale di profitti che suscita forti sospetti di condotte illecite. La procura di Milano ha acceso i riflettori su questo sistema talmente radicato da farci chiedere se, in effetti, esista un disegno ben orchestrato per adagiarsi su una montagna di debiti. Mentre la Regione Calabria avvia un accertamento della situazione debitoria in collaborazione con la Guardia di Finanza, il rischio è che questa prassi diventi un modello da replicare altrove, trasformando una crisi in un'opportunità per pochi.
Affrontiamo in questo numero anche le conseguenze della nuova legge che rende “reato universale” la gravidanza per altri e stabilisce dure sanzioni a chi intende avvalersi di questo metodo anche all’estero. Un provvedimento che colpisce indistintamente coppie eterosessuali nelle quali la donna per diversi motivi, per lo più malattie pregresse, non può gestire una gravidanza, ma anche coppie omosessuali maschili, che si avvalgono di questo metodo per avere dei figli.
Con l'approvazione della nuova legge, il Parlamento sancisce, di fatto, una sorta di criminalizzazione di pratiche già soggette a restrizioni da una legge di vent’anni fa, introducendo la punibilità anche se il fatto avviene all’estero, in Stati dove la Gpa è legale. Un aspetto questo che suscita seri dubbi di costituzionalità e pone questioni fondamentali riguardo all'applicabilità delle leggi nazionali su questioni che trascendono i confini italiani.
Colpiti non sono solo i genitori ma gli stessi bambini nati con questo metodo. Come bene emerge dalle storie che raccontiamo, le coppie che già hanno avuto figli attraverso la gravidanza per altri non sono tanto preoccupate per le sanzioni che la legge prevede, bensì per la tutela dei diritti dei figli. Infatti è il futuro stesso dei bambini e delle bambine nati grazie alla Gpa a essere inserito in un contesto di precarietà.
Infine confermo l’impegno de L'Espresso al fianco del giornalismo indipendente con Icij, International consortium of investigative journalism, che ha nominato 10 nuovi membri della sua rete globale di giornalisti investigativi. Tra i nuovi membri c'è anche la nostra Gloria Riva, che affianca altri due giornalisti de L’Espresso, Paolo Biondani e Leo Sisti, già membri di Icij, a conferma del rapporto di fiducia e collaborazione fra il consorzio internazionale e L'Espresso. Ricordo a tutti che Icij è un baluardo della libertà di stampa. Con l'inchiesta investigativa Panama Papers, ha vinto il premio Pulitzer per il giornalismo nel 2017. I giornalisti del consorzio lavorano per le maggiori testate internazionali. Oltre a L'Espresso: The Guardian, Le Monde, Bbc, The Washington Post, The New York Times, Suddeutsche Zeitung, El Confidential, The India Express, solo per citarne alcuni. L’ultima nomina di Gloria Riva conferma il legame profondo de L’Espresso con Icij.