Giorno 1. Partenza dall'aeroporto, direzione centro storico. A parte il degrado in cui versa il Leonardo da Vinci di Fiumicino, sulla Cristoforo Colombo il nostro turista conterà subito centinaia di cartelloni pubblicitari 4 metri per 3. Affissioni che decorano come funghi tutte le strade della città, nascondendo palazzi, chiese, monumenti. Ma quanti sono?, si domandano all'unisono il turista e il cittadino romano. In tutto ne sono censiti 32.600, ma quelli abusivi sembra siano altrettanti. Nessuno li toglie. Una delle zone più devastate è Roma nord, Corso Francia in particolare, dove non risparmiano aree tutelate.
Il nostro turista può anche ammirare, passando nelle vie residenziali di Prati dov'è il suo albergo, accrocchi di due metri quadrati innalzati sopra le edicole, comprese quelle liberty. Una roba mai vista sul pianeta, ma prevista da un'ordinanza del 2006 (giunta Vetroni) e rivista in peggio nel 2010 (da Alemanno): invece che su una delle quattro facciate, gli spot possono essere messi "sulle edicole". Il Comune è in rosso e ha bisogno di incassare: non a caso pali-orologi con sotto un pannello pubblicitario hanno invaso l'intero centro (dal 1980 interamente patrimonio dell'Unesco), con il record imbattuto di via Nazionale: 26 orologi luminosi che segnano 24 fusi orari differenti.
Giorno 2. Il tour parte da piazza di Spagna. Alle ore 9, di fronte alla Barcaccia del Bernini, la famiglia vede tre camion della monnezza che si "passano" i rifiuti. Spettacolo incredibile, per olezzo e rumore, replicato in contemporanea a piazza Navona, Campo dei Fiori e Campidoglio. C'è da smaltire la differenziata raccolta la sera precedente. I turisti dormivano, ma se avessero fatto una passeggiata a Trastevere, verso mezzanotte avrebbero trovato per il quartiere una distesa di rifiuti a cielo aperto: gli addetti dell'Ama arrivano quando capita, e quando capita cittadini e negozianti mettono in strada i loro sacchetti.

Giorno 3. Shopping in via del Corso. Turisti e romani sono imbottigliati nel traffico, causa la solita invasione di torpedoni. Davanti al teatro di Marcello sono parcheggiati in terza fila, pure Largo Argentina è intasato. La giunta è corsa ai ripari, e il nuovo piano anti-autobus partirà il primo luglio. Ma cambierà poco: se il regolamento prevede massimo 300 permessi giornalieri, si liberalizza l'entrata in centro per chi ipotizza una sosta inferiore alle due ore. Chi controllerà davvero? Finite le compere, seguiamo la famiglia in piazza del Popolo. Come sempre, piena di gazebo di plastica.
Proviamo con il Circo Massimo, dove c'è ancora traccia dello stadio da 2500 posti per il beach volley, un accampamento davanti al Palatino. "Da noi non sarebbe possibile", dice. Non sa ancora che a Roma qualcuno progetta grattacieli alti cento metri vista Colosseo, e che sono state aperte discoteche a cielo aperto al Galoppatoio e davanti alla Galleria di Arte moderna di Valle Giulia. No quella no: è stata chiusa.