Alieni della porta accanto: il riuscito esercizio di fantascienza sentimentale

Valerio Mastandrea nell’Area 51: il film di Paola Randi è originale, generoso, sofisticato e insieme popolare come oggi il cinema sa essere di rado

Che ci fa Valerio Mastandrea, cuffie sulle orecchie e baffoni alla mongola, riverso su un vecchio divano nel deserto del Nevada? Chi sono quei due ragazzini spediti laggiù da un videomessaggio postumo così potente che capovolge la terra e il cielo? E perché un film così originale e generoso, sofisticato e insieme popolare come oggi il cinema sa essere di rado, scoperto al festival di Torino in autunno e premiato dal pubblico a quello di Bari, ci mette tutto questo tempo ad arrivare in sala?

Ambientato nei pressi della famigerata Area 51, la zona militare americana top secret cara agli ufologi, “Tito è gli alieni” è diverse cose insieme. È un personalissimo esercizio di fantascienza sentimentale in cui Paola Randi, regista del già notevole “Into Paradiso”, mette tutto il suo gusto per gli accostamenti bislacchi e le sperimentazioni visive (mai gratuite ma sempre in sintonia col racconto).

È la dimostrazione, fra Herzog e Terry Gilliam, con un pensierino per Spielberg, che il cielo stellato sopra di noi è più vicino di quanto sembri per chi sa ascoltare o almeno ascoltarsi. Ma soprattutto è la prova che esistono autori lontani anni luce dagli schemi in cui annaspa il cinemetto italiano, per chi abbia voglia di scoprirli.

Abbandonandosi a una storia di famiglia che va allegramente a zigzag tra comicità e commozione senza mai perdere il filo. E tra un ricordo ritrovato e un amore che nasce (tra quei naufraghi nel deserto c’è anche la strampalata Clémence Poésy), approfitta di ogni scena per azzardare un trucco, una canzone imprevista (tra le note di Giordano Corapi e del compianto Fausto Mesolella si affacciano Chet Baker e Dean Martin), un’invenzione di scena o di regia (strepitosa “Linda”, automa-juke box fatto in gran parte a mano che ha occhi mobili come nuvole e la voce della regista). Alieni o terrestri, le vie del cuore passano per lo spazio profondo.


“Tito e gli alieni”
di Paola Randi
Italia, Italia, 92’ 

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