Rinunciano ad altro, magari, ma non ai "consumi ricreativi e culturali", i piemontesi. Torino è infatti per l'Istat l'epicentro d'Italia in termini di spesa familiare destinata a cinema, spettacoli e musei: il 7,9 per cento dei consumi di casa, contro una media italiana del 6,6. Evviva, fino a un certo punto: siamo comunque ben sotto la media europea: nei Paesi Bassi la spesa in cultura vale il 10,9 per cento del portafoglio, in Svezia l'11, in Germania il 9,5. Da noi la migliore regione sta in calce alla soglia della Ue. Con differenze che pesano: dai 4,8 euro su 10 della Sicilia, ultima in classifica nella rilevazione 2015 (su dati in questo caso del 2013) al 7,5 di Umbria, 7,3 in Emilia Romagna.
Su un altro fronte però la Sicilia porta un poco più sole nell'atlante d'Italia disegnato dall'Istat con l'indagine annuale appena pubblicata. È la statistica che riguarda i lettori forti, quell'esigua ma testarda minoranza che ha letto più di 12 libri nel 2015. Bene: fra Palermo e Agrigento sono aumentati. Passati dal 7,9 al 10,8 per cento della popolazione, dal 2009 ad oggi. Una tendenza positiva che condivide con la Basilicata e non con le altre regioni del Sud, dove invece i lettori sono di anno in anno più rari: in Abruzzo sono diminuiti di due punti percentuali. In Campania restano al 5,9 per cento, in Molise il 4,7, la percentuale inferiore d'Italia. Al lato opposto della classifica Istat, sui divoratori di libri, spicca la Liguria: il 20,5 per cento dei liguri ha letto oltre 12 libri l'anno scorso, anche qui con un piccolo più rispetto al 2009.
È invece graniticamente nordico il primato sui visitatori mostre e musei: a Trento nel 2015 ci si è dedicato almeno una volta il 49 per cento degli abitanti. Un record, a cui seguono quelli di Trentino e Bolzano. Quarto arriva il Friuli Venezia Giulia, dove gli amanti dell'arte hanno rimontato, e ripreso spazio, dopo un picco negativo nel 2013. Ora sono seguiti a breve distanza dai piemontesi e dai lombardi. In fondo, invece, il Mezzogiorno: Calabria e Puglia non riescono a trovare invitati per le loro pinacoteche.
Vanno poco meglio nello sport, però. Qui il tallone lo tiene la Campania, con solo 13 residenti su 100 che hanno praticato attività in modo continuativo nel 2015, ancora in calo rispetto a dieci anni fa. La terra più sportiva d'Italia è Bolzano invece, dove il 36,3 per cento della popolazione corre, nuota o gioca a squadre ogni settimana. È seguita dalle sorelle montagnarde, Trento, Trentino, Valle d'Aosta, e quindi dalle valli lombarde. Stanno tutte sopra la media italiana, che fotografa ben meno di tre persone su 10 impegnate a tenersi in forma. Qualcosa su cui sperare, almeno: in dieci anni questa media è salita, lentamente, ma almeno salita, di 2,9 punti.