Nasce sul web una campagna per ricordare che dietro i 147 (almeno) ragazzi trucidati al collegio di Garissa dai miliziani di Al Shabab ci sono storie, ricordi, persone. E non solo numeri

Si chiamano Angela, Alex, Elisabeth, Veronica, Oliver, Maria, Ruth. Hanno dei nomi, dei visi, delle storie. Avevano delle speranze. «Non sono solo numeri», chiedono gli amici, i parenti e i familiari delle 147 (almeno) vittime del collegio di Garissa, in Kenya, giovani studenti trucidati dai miliziani di Al-Shabab.

Ora in Rete si sta diffondendo una campagna nata per aiutare la società e la popolazione a preservare la memoria, e innanzitutto, più concretamente, a riconoscere le vittime della strage. Ripresa da Buzzfeed e aggiornata su Twitter attraverso la chiave "147notjustanumber", riporta in primo piano i sorrisi delle giovani, le foto dei ragazzi così simili a noi, ammazzati solo per le loro speranze, o la loro fede, dalla follia jihadista.

Su Allafrica viene aggiornato l'elenco dei nomi. Qui alcuni dei loro volti. Per non dimenticare.

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