Nel nostro apparato digerente a dettare legge è il microbioma, una colonia di milioni di batteri. Capaci di condizionare le nostre scelte alimentari. Ora gli scienziati studiano come 'indirizzarli' verso un'alimentazione sana

Noi non siamo soli. Non stiamo parlando di extraterrestri, ma dei milioni di batteri che colonizzano quello che siamo abituati a pensare come il “nostro” corpo. E in particolare del microbioma intestinale, gli organismi che ospitiamo nel nostro apparato digerente. Importanti per il nostro benessere, ma anche ingombranti, tanto da condizionare le nostre scelte alimentari per soddisfare le loro esigenze nutrizionali, anche a costo di farci stare [[ge:espressoarticle:eol2:2125877:1.20533:article:https://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2010/04/28/news/a-dieta-senza-calorie-1.20533]]male o consumare calorie in eccesso. A evidenziarlo è un gruppo di ricercatori americani che ha passato in rassegna gli studi sul tema, per un articolo pubblicato su “BioEssays”. Arrivando alla conclusione che i microorganismi sanno manipolare i nostri gusti influenzando le nostre reazioni fisiologiche e i nostri comportamenti.

[[ge:espresso:visioni:scienze:1.187364:article:https://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2014/11/10/news/aiuto-il-dolcificante-fa-ingrassare-1.187364]]«Il problema», osserva Carlo C.Maley dell’Università della California, San Francisco, uno dei responsabili dello studio: «È che le esigenze nutrizionali dei batteri che ospitiamo possono essere diverse dalle nostre». E varie sono le strategie per soddisfarle. Molti dei messaggi che ci arrivano dal nostro microbioma sfruttano il nervo vago, che mette in collegamento l’apparato digerente con la base del cervello; in altri casi i microrganismi rilasciano molecole che producono malessere o sensazioni piacevoli, o più semplicemente modificano le nostre percezioni gustative per allinearle alle loro esigenze.

La buona notizia è che il processo funziona anche in senso opposto: la fauna che popola le nostre viscere è un sistema in continua evoluzione, e anche noi possiamo influenzarlo. Assumendo probiotici, modificando la dieta o perfino con trapianti di batteri. In questo modo, spiegano i ricercatori, in futuro forse potremmo sfruttare il microbioma per favorire scelte alimentari sane e perfino prevenire alcune forme tumorali