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18 dicembre, 2025Il settimanale, da venerdì 19 dicembre, è disponibile in edicola e in app
La lista dei desideri L’Espresso non la manda a Babbo Natale ma a chi prende le decisioni che possono cambiare l’Italia: “Cartoline per il Palazzo” è lo strillo di copertina del nuovo numero del giornale. Che ha chiesto a rappresentanti del Paese reale di scrivere una lettera a chi ha responsabilità di governo: Maurizio Di Fazio ha raccolto le richieste di studentesse ed expat, infermieri e operaie, preti di strada e attiviste per il clima e i diritti. Tutti stimoli per svegliare una politica troppo lontana dalla vita reale dei cittadini, come scrive il direttore Emilio Carelli nel suo editoriale.
Susanna Turco fa il punto sulle strategie di Meloni e Schlein e Sebastiano Messina spiega perché, visto che l’attacco ai migranti è una costante di tutte le destre, la sinistra non ha ancora imparato a rispondere a tono. Sergio Rizzo indaga sul progetto di istituzione del premierato, e invece Raffaello Magi, consigliere alla Corte di Cassazione, spiega a Carelli perché la riforma della giustizia ha il solo scopo di controllare i giudici. Gianfrancesco Turano firma un ritratto del patron del Trapani Valerio Antonini, Carlo Tecce ricostruisce i progetti dell’”ultimo degli Angelli”, Andrea, mentre Enrico Bellavia commenta la dismissione di Repubblica e Stampa da parte del cugino John Elkann, ex proprietario de L’Espresso. E Diletta Bellotti dà voce allo sciopero della fame di una militante pro-Pal detenuta da 15 mesi in Gran Bretagna.
Giuliano Torlontano ricostruisce l’ambigua posizione dell’Italia verso la Russia, che divide Palazzo Chigi dal Quirinale, mentre Antonio Fico rivela che proprio la guerra in Ucraina ha fatto ripartire la corsa alla produzione degli euromissili. Federica Bianchi racconta il periodo d’oro della Grecia, ex anello debole dell’Unione europea, mentre Trump con gli attacchi al Venezuela, l’appoggio al nuovo Pinochet cileno e le blandizie agli altri governi amici, cerca di riportare il Sudamerica a ruolo di “cortile degli Stati Uniti” (lo spiega Daniele Mastrogiacomo).
Dopo la sanità pubblica, ora anche quella privata è in crisi, racconta Gloria Riva partendo dal caos al San Raffaele di Milano, mentre Floriana Bulfon firma un viaggio tra i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Sempre nelle pagine di economia, Marco Roberti presenta la piattaforma PinkRoad, startup per la sicurezza delle donne che è tra le sette idee imprenditoriali premiate da L’Espresso. Marco Montemagno prevede che l’anno prossimo sarà quello in cui ci abitueremo a lavorare con l’Intelligenza artificiale, e Carlo Cottarelli mette la parola finale alla polemica sulle riserve auree della Banca d’Italia: una questione di principio che nella sostanza non cambia nulla. Riccardo Valente infine spiega ad Angiola Codacci-Pisanelli come funziona il modello Opi, che permette di prevedere che tempo farà in inverno analizzando il clima dell’ottobre precedente: i prossimi mesi saranno miti e secchi, mettendo in difficoltà non solo le Olimpiadi ma anche le riserve d’acqua per la prossima estate.
E L’Espresso chiude con un viaggio nel mito di Giulio Cesare (di Marisa Ranieri Panetta) e un doppio invito a meditare sui limiti culturali della destra di governo: uno di Loredana Lipperini, l’altro di un lettore in dialogo con Stefania Rossini. Fabio Ferzetti presenta l'uscita in sala del film che ha vinto la Festa di Roma, Antonio Marras racconta ad Antonia Matarrese i costumi che ha disegnato per l’“Amadeus” teatrale, Mattia Insolia intervista l’autrice del “Dio dei boschi”, bestseller indie. E Claudia Catalli parla con Spike Lee del nuovo film e delle polemiche per la sua antipatia verso Jannik Sinner: «Non ho niente contro di lui, anzi, vorrei tanto una sua racchetta per la mia collezione».
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