Primo Levi nasce il 31 luglio 1919 a Torino; per tutta la vita abiterà nella stessa casa in corso Re Umberto 75, ?e questa stabilità lo aiuterà, dopo il ritorno da Auschwitz a far fronte all’esperienza del Lager. Il padre di Primo, Cesare, è ebreo non praticante e ha una passione per i libri, che trasmetterà al figlio. Nel 1934 Levi comincia a frequentare il liceo Massimo D’Azeglio, fucina di intellettuali oppositori del fascismo. Nel 1937 sostiene l’esame di maturità ma viene rimandato in italiano.
Si iscrive alla Facoltà ?di scienze dell’Università ?di Torino, nel 1941 si laurea in chimica (le leggi razziste del 1938 permettono di terminare gli studi a coloro che nel momento della loro emanazione erano iscritti all’Università). Nel 1942 si trasferisce a Milano e trova lavoro presso una fabbrica svizzera di medicinali, la Wander. Dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte di una banda partigiana in Val d’Aosta; arrestato dai fascisti, trasferito al campo di Fossoli, il 22 febbraio 1944 è deportato ad Auschwitz.
Tornato in Italia dopo la liberazione del Lager comincia a lavorare come chimico e inizia a scrivere ?i suoi testi letterari, a partire da “Se questo è un uomo”, pubblicato da De Silva nel 1947, l’anno in cui sposa Lucia Morpurgo. Nel 1958 ?il libro viene pubblicato da Einaudi. Nel 1963 esce “La tregua”, storia del suo ritorno in Italia. Il libro arriva terzo al premio Strega, ma vince ?il Campiello della giuria popolare.
Nel 1966, raccoglie i racconti apparsi su riviste ?e giornali in “Storie naturali” e le pubblica con lo pseudonimo di Damiano Malabaila. Nel 1971 raccoglie una seconda serie di racconti in “Vizio di forma”. Nel 1975 decide di andare in pensione, lasciando la Siva, fabbrica di vernici di cui è direttore generale da diversi anni. Sempre nel 1975 pubblica “Il sistema periodico” e la raccolta delle poesie “L’osteria di Brema”. Nel 1978 è la volta di “La chiave a stella”. Nel 1981 ?dà alle stampe “Lilit e altri racconti”, nel 1982 “Se non ora, quando?”, nel 1985 “L’altrui mestiere”. È del 1986, “I sommersi e i salvati”. L’11 aprile 1987 Primo Levi muore suicida precipitando nella tromba delle scale del palazzo in cui abita.