Un team di ricercatori dei Paesi Bassi ha coltivato ortaggi e frutta su un terreno dalla composizione simile a quella del suolo marziano. Il prossimo passo sarà garantirne la sicurezza alimentare
Ci sono tutti gli ingredienti per una ricca insalata. Pomodori, piselli, rucola, ravanelli e crescioni. Il sapore sarà indubbiamente esotico: si tratta infatti di frutti di un orto la cui terra è stata preparata dagli scienziati del
Wageningen University and Research Centre per simulare il suolo marziano.
L’obiettivo è quello di fornire ai primi coloni spaziali competenze e strumenti affidabili per la produzione di cibo, aspetto indispensabile per la fondazione di basi autosufficienti sulla Luna o su Marte. L’esperimento è iniziato ad aprile dello scorso anno, quando gli scienziati hanno piantato diversi semi in un
terriccio prelevato da un vulcano delle Hawaii, la cui composizione chimica è molto simile a quella del suolo marziano. Poi è arrivato il momento del raccolto: gli ortaggi “marziani” sono cresciuti in maniera molto simile a quelli piantati nel suolo terrestre.
[[ge:rep-locali:espresso:285172822]]Il problema è che il suolo marziano è ricco di piombo, arsenico, mercurio e ferro: la
sicurezza alimentare delle verdure spaziali sarà quindi l’obiettivo del prossimo esperimento.