Presentati i programmi dei settori dello spettacolo dal vivo in programma da giugno a ottobre nella città lagunare. Leoni d'Oro alla carriera per la coreografa Usa Lucinda Childs, la scenografa tedesca Katrin Brack e il compositore cinese Tan Dun

Ricerca e qualità, magari correndo dei rischi, come missione primaria di un'istituzione culturale che guarda al contemporaneità. I cartelloni danza, teatro e musica della Biennale 2017 come prima tappa di un progetto di più ampio respiro, quasi fosse il capitolo iniziale di un libro da scrivere nei prossimi quattro anni, mettendo assieme grandi nomi del panorama internazionale e valorizzazione dei giovani talenti.

Un particolare modo di intendere il festival, ha dichiarato con orgoglio il presidente Paolo Baratta, con gli artisti partecipanti protagonisti quasi di piccole antologie che ne raccontano l'evoluzione e le molteplici sfaccettature dei loro percorsi creativi.

Si parte il 23 giugno con la danza. L'undicesimo festival internazionale è affidato alla direzione di Marie Chouinard e si intitola First Chapter ('Capitolo primo'). La serata inaugurale è dedicata alla vincitrice del Leone d'Oro alla carriera, la coreografa statunitense Lucinda Childs, che presenta tre classici del suo repertorio, tra cui quel 'Dance' realizzato in collaborazione con Philip Glass e Sol LeWitt, per la prima volta in Italia. Il Leone d'Argento va all'afroamericana di Ottawa Dana Michael. Complessivamente la programmazione, che prosegue fino al 1 luglio, prevede fino a cinque appuntamenti quotidiani, con nove coreografie in prima italiana, una in prima europea, tre creazioni originali e il progetto Biennale College che per la prima volta si rivolge non solo ai danzatori ma anche ai coreografi.
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Quasi identico ('Atto primo: Regista') il titolo della sezione Teatro (dal 25 luglio al 12 agosto), affidata ad Antonio Latella, che spiega: "La Biennale non può e non deve essere una clonazione dei tanti festival. Non si possono mettere in mostra gli spettacoli, ma bisogna tentare di mettere in mostra i registi e le loro opere, per questo tentiamo di creare delle piccole 'personali'". Il leone d'Oro alla carriera va alla scenografa tedesca Katrin Brack, quello d'Argento per l'Innovazione teatrale va alla regista polacca Maja Kleczewska. Le donne, non solo le due premiate, sono le vere protagoniste della 45.ma edizione. Il cartellone assemblato da Latella ne mette al centro nove, quasi tutte quarantenni e provenienti da Italia, Germania, Francia, Polonia, Olanda, Estonia. "Molte di loro sono capaci di evolvere con grande naturalezza, ma al contempio con profondo senso critico, l'unione dei linguaggi che fanno da ponte tra il secolo scorso e questo".

Al leitmotiv del primo capitolo si sottrae la sezione musica pensata dal compositore Ivan Fedele, che ha scelto invece di privilegiare il filo conduttore dell'Oriente. "Est!" (questo il titolo del 61.mo festival internazionale di musica contemporanea in programma dal 29 settembre all'8 ottobre) spazia tra Cina, Giappone e Corea e si apre con la rappresentazione di 'Inori', la preghiera per solista e orchestra di Karlheinz Stockhausen. Il premio alla carriera va al cinese Tan Dun, quello all'Innovazione al giapponese Dai Fujikura.

Un altro filone è quello dello strumento 'aumentato' e delle tecniche 'estese', destinato a diventare sempre più importante anche in futuro, arrivando a esplorare le nuove frontiere della liuteria, come ha annunciato Fedele. Quest'anno il protagonista è il violoncello, il cui suono sarà trasfigurato in tre diversi appuntamenti di un'unica giornata. Altro obiettivo della programmazione, quello di essere sempre più inclusivo di altri generi musicali: in arrivo il rock elettronico dei JoyCut, la 'Musica Nuda' di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (con una proposta ispirata ai versi dell'orientalista Fosco Maraini), il live-set dei Demdike Stare e il jazz di Enrico Rava.