Venezia celebra il bicentenario della creatura di Mary Shelley. Due giorni di incontri su romanzi, film, musical, fumetti ispirati da quel capolavoro con specialisti provenienti da università di tutto il mondo. E dall'Espresso

Era il primo gennaio del 1818. È quella la data di nascita del più famoso zombie della letteratura mondiale: il "Frankenstein" inventato da Mary Shelley. Per celebrare i duecento anni dalla pubblicazione del libro, l'università di Venezia ha organizzato un convegno internazionale che porterà a Ca’ Foscari, il 21 e 22 febbraio, quarantacinque studiosi provenienti da tutta Europa, dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Corea.

Nato quasi per caso, nella maestosa cornice delle Alpi francesi, allorché Lord Byron lanciò una sfida amichevole a chi avrebbe scritto la più agghiacciante storia di fantasmi, Frankenstein venne pubblicato anonimo e divenne subito un grandissimo successo editoriale. Ma nessuno allora avrebbe immaginato che l’infelice mostro creato dalla fantasia di una ventenne, al suo esordio letterario, sarebbe riuscito a sopravvivere e a riprodursi con la fertilità e varietà temute dal suo creatore, lo scienziato ginevrino Victor Frankenstein, rivelandosi uno dei miti  più duraturi e rivisitati dell’immaginario collettivo.

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Il convegno si apre con l'intervento di Marie Mulvey-Roberts, autrice di svariati studi su Mary Shelley, cui seguirà il giorno successivo quella di David Punter, il maggiore esperto in Europa di letteratura gotica. Alle relazioni imperniate sull’esegesi del romanzo, la poetica del sublime, i rapporti con miti e sperimentazioni scientifiche, e modelli di vario genere, dalla Bibbia al Faust al Golem, si affiancheranno quelle su rifacimenti e riduzioni di Frankenstein in Italia, nel nord Europa, nei paesi mediterranei e balcanici e perfino arabi: Angiola Codacci-Pisanelli parlerà di "Frankenstein a Baghdad" dell'irakeno Ahmed Saadawi. Tra gli interventi dedicati a riscritture, prequel e sequel, si parlerà di un musical coreano, delle rivisitazioni messicane, argentine e siciliane del personaggio. Senza dimenticare i fumetti - come quello di Guido Crepax - serial televisivi e videogame.