Il giornalista ha costretto due figuranti a limonare nel suo show. Ma non potrebbe abbonarsi a un sito porno per soddisfare il suo voyerismo peloso?
di Luca Bottura
18 febbraio 2020
Mario Giordano Pornografo In una recente puntata del suo show satirico su Rete4, Mario Giordano ha costretto due figuranti - uomo e donna - a limonare, in polemica col bacio andato in scena a Sanremo per suggellare la pace tra Rosario Fiorello e Tiziano Ferro. I due malcapitati, istigati dal conduttore per l’occasione bardato in smoking, hanno svolto il compito di malavoglia (probabilmente erano una coppia sposata) e sono stati più volte ripresi perché avevano interrotto il blando scambio di ptialina. Da profondo conoscitore del genere, mi permetto di suggerire a Mario, per soddisfare il suo voyeurismo peloso, una valida alternativa: si abboni a Pornhub premium come tutti. È intellettualmente più onesto e si spende meno di scenografia. Giudizio: Scivoloso.
Licio Gelli Incredibile Sorpresa E dunque la strage di Bologna sarebbe stata compiuta dai servizi segreti, usando manovalanza fascista, nell’ambito di un progetto con addentellati internazionali e con il contributo economico di Licio Gelli, già gerarca fascista in contatto coi peggio ambienti di Oltreoceano. Adesso sta’ a vedere che a Ustica non fu cedimento strutturale. Giudizio:Troppa trama.
Roberto De Ponti – "Queen" Confort book I Queen sono la tazza di tè nella quale hanno bevuto più persone al mondo. L’epopea raccontata nel biopic su Freddie Mercury ha rinfocolato gli animi e convinto noi fan più accaniti a uscire dal ghetto dell’autodafé in cui eravamo precipitati dacché vari altri generi musicali avevano sovrastato il pop/rock/metal del gruppo inglese. Ci eravamo quasi convinti, per davvero, che i Queen fossero un po’ i Pooh cockney, con tutto che persino i Pooh quando facevano progressive mica erano ’sta ciofeca. Anzi. Questo libro è un cuscino della buonanotte da tenere sul comodino per ricordarsi di quando eravamo regine e l’assenza di uno stile conclamato, cioè il talento combinato, disposto e anarchico, del gruppo in questione, partoriva piccole suite a raffica. Aneddoti, parole, segreti, incollati con la passione del cronista entusiasta e la pazienza del fan lucido. L’avesse letto, a Sanremo, Achille Lauro si sarebbe messo in canottiera e baffoni. Giudizio: The will rock you.
Bernie Sanders Moderato Ma i voti del centro? Ma la rassicurazione del ceto medio? Ma l’apertura ai moderati? Sveglia! Il centro non esiste, in un contesto bipartitico. Il ceto medio negli Usa esiste ancora, ma paga ancora una lastra al ginocchio 500 dollari. I moderati sono morti! Mi spiace per i compagni della mozione “moderati” ma non ci sono più. Forse per questo la polarizzazione voluta dal mitomane arancione sta spingendo il povero Bernie, alla centesima corsa nata defunta, verso una nomination che pareva incredibile. Probabilmente perderà sia le Primarie che, nel caso, la corsa a Washington: autoritarismo e capitalismo funzionano, Trump sta prendendo terreno. Ma piuttosto che perdere con un’imitazione male assortita del tizio che già comanda, forse è meglio dare una chance a chi ha in mente un sistema meno ingiusto. Non succede. Ma se succede… Giudizio: Semaforo arancione.