Appena uscito, nel 2003, “Shantaram” era diventato un tale caso editoriale mondiale da sembrare destinato a immediati successi hollywoodiani. Si diceva che il divo del momento, Johnny Depp, avesse comprato i diritti per garantirsi il ruolo del protagonista. Poi non se ne fece nulla, e forse è stato un bene. Perché il romanzo di Gregory David Roberts è talmente pieno di ambienti ed episodi, trame e sottotrame, che ridurlo a un film di due ore sarebbe stato impossibile. Come è evidente ora che le traversie di Lin Ford (alter ego dell’autore) sono diventate un serial in 12 puntate, disponibili dal 14 ottobre su Apple TV+. Dodici ore di film, ed è solo la prima stagione…
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER ARABOPOLIS
La prima puntata comincia in un carcere australiano. Lin – giovane intellettuale diventato eroinomane e rapinatore – riesce a evadere e a fuggire in India ma è solo l’inizio di una serie di avventure che lo porteranno a conoscere tutti gli strati della vita indiana: le ville dei ricchi indù e i traffici dei malviventi islamici, i bar degli espatriati di lusso e la vita negli slum, dove diventa appunto uno “shantaram”, un uomo di pace che – forte di qualche nozione di primo soccorso –mette su un ambulatorio e viene venerato alla stregua di un guaritore.
Come Roberts mi spiegò in un’intervista all’uscita della traduzione italiana firmata da Vincenzo Mingiardi per Neri Pozza, le avventure raccontate nel romanzo erano ispirate alla sua vita ma non erano autobiografiche. Il perché di questo distanziamento è presto detto: Roberts lo ha scritto mentre era incarcerato in Germania per fatti che non sono raccontati nel romanzo. Se avesse aggiunto altri racconti di reati, avrebbe rischiato un nuovo processo, e questa volta in India… Invece ci ha scritto un libro (anzi due: il seguito si intitola "L’ombra della montagna”), ha avuto un successo mondiale, ha sposato una principessa austriaca (dalla quale poi si è separato), e adesso aspetta di godersi un ritorno di fama grazie al serial. Il pubblico italiano intanto ha a disposizione anche una versione in audiolibro, nella lettura di Stefano Fresu per Emons.
Nel cast del film ci sono molte attrici bellissime (nel romanzo di Roberts tutte le donne hanno un fascino salvifico o demoniaco...) ma il personaggio più importante è Kahder Kahn (interpretato da Alexander Siddig), il capo dei criminali, un criminale-teologo che salva in extremis Lin dalle mani di torturatori senza scrupoli e in cambio ne fa il suo factotum. Il protagonista è Charlie Hunnam, visto in molti film e telefilm ma noto soprattutto per una parte che non ha fatto. Era la prima scelta della produzione per il protagonista di “Cinquanta sfumature di grigio”, ma rinunciò all’impegno a pochi giorni dall’inizio delle riprese per non meglio precisati «impegni televisivi»: che si trattasse proprio di “Shantaram”?