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Al Salone del libro trionfano i fumetti: i lettori di comics e manga in Italia sono nove milioni

Quest’anno la manifestazione a Torino è dedicata ai “Cuori selvaggi”. Centinaia di eventi, grandi ospiti e uno sguardo d’insieme sulla nostra editoria. Dove le storie illustrate contano sempre di più

Protesi su una città da conquistare, con un entusiasmo che neppure tempi opprimenti sono riusciti a soffocare, i “Cuori selvaggi” vanno incontro al futuro. L’illustratore Emiliano Ponzi ha immaginato così i protagonisti della 34° edizione del Salone internazionale del libro di Torino (dal 19 al 23 maggio): giovani, intrepidi, a caccia di storie, armati di curiosità, sguarniti di pregiudizi: di generi, di autori, di mondi.

 

Un cambio di passo che le classifiche editoriali registrano da mesi, tratteggiando un ecosistema editoriale nuovo: dove le generazioni si mischiano, la tradizionale fisionomia del lettore sfuma, i manga giapponesi spopolano, fenomeni del web come Lyon Gamer scalano le posizioni fino al primo posto, una lunga serie di avventure fantasy si accomodano in spazi nuovi all’interno delle librerie, creando affacci su mondi sorprendenti e ormai non così lontani, dalla Corea alla Thailandia. Il risultato è un mercato editoriale in profonda trasformazione. Una ventata d’aria nuova nelle librerie. Con il fumetto che esce dai recinti di settore. E reclama un posto di riguardo.

L’Aie, l’Associazione italiana editori, che già alla fine dello scorso anno aveva tracciato il profilo socioculturale del lettore di fumetti, presenta a Torino l’indagine “Il mercato del fumetto in Italia” (19 maggio). E fotografa, per la prima volta, una crescita che L’Espresso è in grado di anticipare: dal 2020 al 2021 il numero di titoli pubblicati è aumentato del 19,1 per cento, passando da 2.748 novità a 3.272. È cresciuto anche il catalogo: nel confronto dal 2019 a oggi i titoli a stampa in catalogo sono passati da 30.127 a 33.078 (+9,8 per cento). Nello stesso arco di tempo (cioè il triennio 2019-2021) è quasi raddoppiato il numero di ebook (+97,6 per cento): dai 658 titoli del primo anno di confronto si è passati a 1.300 libri elettronici lo scorso anno.

 

Il mercato dei fumetti ha, insomma, accentuato i risultati positivi del 2021, e li ha confermati nei primi quattro mesi di quest’anno. Ne è cresciuta soprattutto la visibilità, con graphic novel per diverse settimane nella top ten dei più venduti, a ribadire una progressiva e inesorabile ascesa, ancora più evidente nel confronto con un intero decennio: secondo l’Aie, la crescita è stata del 976,3 per cento. Si è passati, cioè, da 304 titoli nel 2001 – che pesavano per il 2 per cento dei libri di narrativa – ai 3.272 del 2021: il 12,6 per cento.

Emanuele Di Giorgi

«La vitalità dei fumetti era evidente già da qualche anno, ma soprattutto nei canali di vendita più tradizionali come le fumetterie. I fatti nuovi sono stati da una parte il loro ingresso in libreria, dall’altra un giro di vendite così significativo da farli approdare in classifica», conferma Emanuele Di Giorgi, responsabile Commissione Comics e Graphic Novels di Aie. «Case editrici come Star, Panini, Edizioni BD, Bao Publishing, Tunué hanno registrato crescite del 200 e anche del 300 per cento negli ultimi tempi. Incrementi che, pur in misura diversa, hanno riguardato tutti i tradizionali editori di fumetti, da Disney a Bonelli», prosegue Di Giorgi: «Autori come Zerocalcare hanno avuto il merito di potenziare il fumetto anche nei suoi temi più adulti. Da tematiche sociali importanti, come la libertà di espressione e la ricerca di identità, i fumetti stanno diventando davvero libri per tutti. Non è un caso che un titolo americano di Raina Telgemeier, intitolato “Coraggio”, sia arrivato negli Stati Uniti primo in classifica, superando Stephen King».

Le edizioni Tunué hanno in casa un esempio simile: il pluripremiato graphic “Rughe”, dello spagnolo Paco Roca, su un tema delicato come l’alzheimer. Libri sofisticati come quelli di Shaun Tan e, più di recente, Pera Toons o la serie Avatar tra i loro successi più significativi. «Anche lo sbarco su Netflix di alcune serie hanno contribuito a far uscire dall’ombra il fumetto. Non è un caso se tra quelli di maggiore successo annoveriamo “L’attacco dei giganti” e “Demon Slayer”», aggiunge Di Giorgi. «Ci piace che il fumetto sia inteso come un linguaggio e non come un genere letterario», mette in chiaro Federico Vergari, consulente del Salone di Torino: «Il disegno va oggi incontro a ogni tipo di storia, dal graphic journalism alla divulgazione scientifica».

 

E il programma del Salone conferma: da Zerocalcare che presenterà “Lavori in corso: diario live del suo prossimo fumetto” a “Comics&Science” con Leo Ortolani, Licia Troisi e Andrea Plazzi (entrambi sabato 21 maggio), che renderanno commestibile, e anzi adorabile, il mondo scientifico. Non solo: in forma di fumetto ha scelto di raccontare la sua storia di giornalista di guerra, rapita in Iraq nel 2005, Giuliana Sgrena (19 maggio), mentre un classico del fumetto italiano celebrerà i suoi 70 anni: Tiramolla (20 maggio). Scandaglia, con consueta genialità, il rapporto tra italiani e pandemia Altan in “Trentatré” (22 maggio), raccolta edita da Gallucci che festeggia i suoi primi 20 anni. Né mancheranno le sorprese dalle case editrici che hanno lanciato collane a fumetti: come Minimum fax, che presenta Cosmica, e Feltrinelli Comics.

Tito Faraci

Attesa è la lectio di un maestro del fumetto come Tito Faraci, che presenterà il suo manuale autobiografico per sceneggiare fumetti (22 maggio). E farà il suo debutto ufficiale la rivista a fumetti “La Revue Dessinée Italia”. Pera Toons, fenomeno di Tik Tok, svelerà come nasce una freddura (20 maggio). Le autrici più amate invaderanno l’Arena Bookstock: da Zuzu (23 maggio) a Fumettibrutti, che parlerà di tematiche queer nel fumetto giapponese (21 maggio). Perché un fatto è evidente, nell’exploit delle storie illustrate: il peso dei manga, con successi di nomi come Eiichiro Oda e Akira Toriyama (“One Piece” e “Dragon Ball”, Star Comics), Takao Saito (“Golgo 13”, Edizioni BD), Gosho Aoyama (famoso per il “Detective Conan”), Masaki Kishimoto, papà del manga “Naruto”. “MangaMania”, fino al 25 maggio, è l’omaggio alla cultura pop dal Sol Levante nelle Feltrinelli di tutta Italia.

 

«Quando parliamo di fumetti pensiamo istintivamente all’influenza americana, ma l’industria giapponese è straordinariamente strutturata e sostenuta a livello istituzionale: il mondo editoriale che viene dal Giappone – e che vale quasi il 50 per cento del mercato globale - supporta e promuove i suoi fumetti, come un modo per far penetrare nel mondo la cultura giapponese», nota Di Giorgi. Soft power in gioco già da svariati decenni, che conquista le emozioni e la scoperta delle parti di sé più ambigue e rimosse degli adolescenti di oggi. Ma guai a pensare che a leggere fumetti siano solo ragazzini o adulti in cerca di strade semplificate. «È il contrario: si tratta di un lettore che supera di gran lunga la media dei libri letti dai “lettori forti”, e nell’80 per cento dei casi è un forte lettore anche di altri generi. In generale, è un avido consumatore culturale, un trendsetter a 360 gradi», spiega Di Giorgi.

 

Un popolo di quasi nove milioni di persone: il 18 per cento della popolazione e il 35 della platea complessiva dei lettori: erano 3,96 milioni nel 1996 e 7,28 nel 2019 (“Chi è il lettore di fumetti in Italia”, Aie, 2021): in prevalenza maschi (il 21 per cento rispetto al 14 per cento delle donne), tra i 18 e i 24 anni (il 26 per cento, seguito dal 23 dei lettori tra 25 e 34 anni). «Si tratta di persone con una grande connessione con il visivo, probabilmente lettori di fumetti sin da piccoli. E figli della Rete: abituati a “scansionare” un testo, come una pagina web», nota Di Giorgi. Quanti fumetti leggono? La media in un anno è di 17,5 libri, e il 64 per cento che ne legge più di sette. Con un’editoria di varia in flessione del 2,5 per cento a copie e del 3,7 per cento a valore nei primi quattro mesi del 2022 rispetto al 2021, sono i fumetti a trainare il mercato.

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