Ci sono film che si rifiutano ostinatamente di assumere una forma riconoscibile per immergerci in una sorta di ammaliante terra di nessuno, col rischio talvolta di confondere le piste. Diretto (nonché scritto, prodotto e fotografato in un sontuoso bianco e nero) dalla etiope-messicana Jessica Beshir, il molto artistico “Faya Dayi” ruota interamente intorno al khat, una droga diffusa in Etiopia e in tutto il Corno d’Africa. Ma lo fa senza mai sposare uno schema di racconto preciso, forse perché il consumo di questa foglia euforizzante, che si può masticare o fumare, è così radicato nella storia, nella cultura e nell’economia etiope da farne un prisma a molte facce. Tutte sapientemente intrecciate con passo avvolgente se non ipnotico.
Ecco dunque la pista diciamo sociale (e assai fotogenica) che segue la coltivazione, il raccolto e il commercio del khat, una delle principali fonti di reddito per gli agricoltori etiopi. Ma anche, come “Faya Dayi” lascia intuire, la prima causa della loro dipendenza non solo economica, visto che i coltivatori sono i primi consumatori di questa pianta che porta assuefazione e danni alla salute.
Ecco in un sussurro la leggenda dell’emiro Azurkherlaini e della fonte della vita eterna, la Maoul Hayat (spoiler: arrivato per ultimo, quando la fonte era stata ormai prosciugata, il povero Azurkherlaini pregò Dio di sfuggire all’oblìo e Allah lo accontentò creando appunto il khat: “D’ora in poi chiunque ne mangerà si ricorderà di te”).
Non manca uno sguardo più ravvicinato e molto affascinante, costruito con toni sempre obliqui e non certo da denuncia, sulle donne e i giovani dell’altopiano di Harar, divisi tra il richiamo delle radici e la tentazione di emigrare.
Mentre i meglio informati troveranno, specie nell’ultima parte, accenni alla rivolta degli Oromo che fra il 2014 e il 2018 scosse il Paese.
Anche qui però senza andare a fondo, come se l’eleganza sempre un poco ostentata con cui Beshir dilata i tempi e interseca gli spazi fosse di gran lunga la parte più importante del lavoro. Mezz’ora in meno, e qualche piccolo riguardo in più per lo spettatore comune, avrebbero aggiunto, non tolto smalto al tutto. Presentato al Sundance e in molti festival del documentario, acclamato dalla critica più à la page, “Faya Dayi” è in streaming su Mubi.
“Faya Dayi”
di Jessica Beshir
Etiopia-Usa-Qatar, 118’