Pensiamoci un attimo, cosa dovrebbe fare il teatro? Prima di tutto emozionare, e inventarsi ogni volta un nuovo modo per farlo. Ecco perché per un attore potrebbe sembrare una sfida persino paradossale riuscire a comunicare gioia o dolore indossando una maschera di cartapesta, sproporzionata e anche un po' bruttina. Eppure, quei volti rigidi e stralunati - tratto distintivo della compagnia berlinese Familie Flöz - a guardarli bene sembrano animarsi davanti ai nostri occhi: un sopracciglio corrugato, un sorriso a trentadue denti, una lacrima sul viso. Magia o talento? C’è tutto un mondo fatto di musica, disegni, rumori che rende i personaggi vivi più che mai, goffi e snodabili in quel loro universo strampalato, in cui la comicità garbata dei piccoli gesti diventa poesia.
Si intitola “Hokuspokus” la nuova produzione della compagnia tedesca, ormai icona del teatro di figura. Lo spettacolo ha debuttato nei giorni scorsi al Teatro Bonci di Cesena (Emilia Romagna Teatro), e girerà l'Italia alternandosi con altri due lavori: “Hotel Paradiso” e “Feste”. Quando a Roma il collettivo andò in scena con “Infinita”, ormai quasi dieci anni fa, il Teatro Valle Occupato si riempì fino all'ultimo posto in balconata. Anche stavolta i Familie Flöz ci raccontano una storia universale, capace di parlare a tutti senza usare una parola, ma con delle scelte stilistiche molto diverse.
Un uomo e una donna si incontrano e si amano, prendono un appartamento in affitto, mettono al mondo dei figli e affrontano le turbolenze della vita. Gli anni passano, le cose cambiano, si lasciano luoghi, persone, ma senza abbandonare mai quell'elegante umorismo chapliniano (il padre è una via di mezzo tra Charlot e Mr Bean). È la vita che scorre davanti ai nostri occhi, insomma. E i personaggi per la prima volta in assoluto mostrano il loro volto scoperto, ogni volta che si apre una nuova strada o che si compie un destino. Giù la maschera, dunque. E via libera anche all'uso delle telecamere, alle proiezioni, alle musiche dal vivo e ai suoni riprodotti live, come il pianto del bambino o il cinguettio di un uccello. Ma è soprattutto la fantasia dello spettatore a mantenere in vita i personaggi, sempre, perfino quando sembrano essere vicini alla morte. Questa è la vera magia.
“Hokuspokus”
Compagnia: Familie Flöz
Regia e maschere: Hajo Schüler
Teatro Menotti, Milano, fino al 15 gennaio.
Prossime repliche: Teatro della Regina, Cattolica, 7 febbraio; Teatro della Tosse, Genova, dal 9 all'11 febbraio.
APPLAUSI
Tutti pazzi per i gatti ballerini di “Cats”. Lo storico musical continua ad andare in scena con successo al Teatro Sistina di Roma. Per la prima volta ambientato nella città capitolina, lo spettacolo è diretto da Massimo Romeo Piparo. Canta, nei panni di una gatta glamour, una inedita Malika Ayane.
FISCHI
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