Due interpreti dell'amatissima serie televisiva in una commedia scritta da uno degli autori. Per prendere in giro il disamore degli italiani per la politica

Ecco una commedia brillante che vi farà molto ridere (e riflettere) senza scivolare nella farsa. L’ha scritta, e anche diretta, Giacomo Ciarrapico, autore con Mattia Torre e Luca Vendruscolo della fortunata serie tv “Boris”. Si intitola “Un giorno come un altro” (Viola Produzioni) e ha aperto la stagione della Sala Umberto di Roma. Cosa racconta? Il disamore degli italiani per la politica (chissà come mai...) e la crisi del concetto stesso di democrazia attraverso il suo luogo simbolo: il seggio elettorale. 

 

L’idea è semplice semplice: in Italia è il giorno delle votazioni, ma come spesso accade è estate e tra scioperi e giorni festivi la data permette a chi può di fare un bel “pontone”; ecco perché nel seggio 4607 le urne restano vuote. Proprio in quella stanza si incontrano e si scontrano Marco Fioretti (Luca Amorosino, in “Boris” è Alfredo, l’aiuto regista) e Ranuccio Fava (Carlo De Ruggieri, nella serie è Lorenzo, lo stagista), gli unici due scrutatori a non aver presentato il certificato di malattia, due tipi agli antipodi in tutto, un po’ come i coinquilini Felix (Jack Lemmon) e Oscar (Walter Matthau) nel film di Saks “La strana coppia”.

 

Ranuccio, aspirante presidente di seggio, è un ricercatore universitario impegnato a sfatare i luoghi comuni sulla pace di Aquisgrana; Marco, invece, “banca” di tutto su un sito di scommesse, dalla morte di Renzi al golpe nella Repubblica Centrafricana. Dalla convivenza forzata vengono a galla i drammi personali. Ranuccio, per esempio, vorrebbe riconquistare la moglie, ma la sorpresa che le aveva preparato, sperando che lei si presentasse al seggio, alla fine la fa agli spettatori: canta “Ricominciamo” di Pappalardo in giacca di paillettes (uno spasso). 

 

Tra una bottiglia di vino e l’altra, i due si scambiano anche i punti di vista sulla crisi climatica, sull’energia rinnovabile, sui partiti “Tutti con Giovanni” e “Basta Cemento”, anche se i temi più politici restano confinati in battute rapide. Intanto gli italiani non arrivano, come Godot, e la democrazia muore a ogni colpo di humor.

 

Un giorno come un altro, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico. Ortona, 11 novembre; Sogliano sul Rubicone, 20 gennaio