Il cuore è una prelibatezza ma il resto va sprecato. Ora una startup ha trovato un modo per riciclarli. Ricavandone cibi gustosi e depurativi

Pablo Neruda gli ha dedicato una celebre poesia, “Ode al carciofo”, il Coro dell’Antoniano lo definisce “bulletto” allo Zecchino d’oro, al Festival di Sanremo è diventato il bouquet perfetto per Ornella Vanoni. Lui si inorgoglisce e così entra nel pane, nella pizza e nella pasta per una dieta anti-spreco, sana e nutriente. L’alimentazione è uno dei temi del futuro legato all’aumento della popolazione e ai cambiamenti climatici che incidono sulla resa delle colture, la disponibilità d’acqua potabile e di terra coltivabile. Senza contare che la produzione alimentare è responsabile del 26% delle emissioni di gas serra. Da dove si può partire? Prima di tutto evitando inutili scarti alimentari.

 

A Luca Cotecchia, biotecnologo agroindustriale con decennale esperienza all’estero, e Nicola Ancillotto, strategy and business manager, l’intuizione arriva, guarda caso, a una cena di lavoro a Pordenone di fronte a un piatto tipico della cucina veneta che usa solo il fondo del violetto di Sant’Erasmo. In questa ricetta, come in tante altre, il 75% del carciofo non viene utilizzato. Davanti a tanta bontà, e altrettanto spreco, si fondono gli obiettivi e le competenze dei due friulani che danno vita alla startup Circular Fiber. In un primo momento si prova ad estrarre la fibra pura per usi tessili, ma i costi di lavorazione sono troppo alti.

 

Allora si cerca di applicare una buona regola d’economia domestica a larga scala, dando allo scarto una diversa utilità in una nuova ricetta. Nasce Karshof, una farina ecologica ad alto valore nutrizionale, ricca di fibre, proteine e antiossidanti, con un basso indice glicemico e altamente digeribile. I carciofi fanno bene grazie all’inulina, un prebiotico naturale che aiuta l’equilibrio dell’intestino, e alla cinarina, che contribuisce alla protezione del fegato e al metabolismo degli acidi grassi. La farina può essere utilizzata nella preparazione di pane, pasta, dolci e prodotti per celiaci. Le applicazioni sono già state gustosamente sperimentate e si cercano aziende partner per ampliare e commercializzare la gamma. Lo stesso ciclo di produzione punta a non avere impatto ecologico con macchine a consumi ridotti, utilizzando fonti rinnovabili e limitando i costi della logistica. A brevissimo mangeremo una pizza con proprietà depurative. Cosa chiedere di più?

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