Prima serata
Sanremo 2023, il selfie di Chiara Ferragni
Nessuna sorpresa, il monologo della influencer nella prima serata del festival è una letterina a se stessa. Un compito inattaccabile, ennesimo tassello nella costruzione minuziosa del suo personaggio
Al primo cartoncino letto con voce tremante la domanda sembrava sorgere spontanea: Chiara, ma chi te l’ha fatto fare di venire a Sanremo? Poi il cerchio ha trovato la sua quadra, e ci ha messo il tempo di una letterina. Di Chiara Ferragni, letta da Chiara Ferragni, indirizzata alla piccola Chiara Ferragni da una Chiara Ferragni adulta. Praticamente un selfie.
Niente di meno ma soprattutto niente di nuovo sul fronte dell’influencer che ha coltivato la sua fortuna a suon di fit check.
Dopo aver educato il suo pubblico all’esposizione maniacale di se stessa, la sontuosa imprenditrice dalla dizione discutibile ha deciso di cedere ai numerosi inviti di Amadeus che le chiedeva da tempo di mettersi in gioco in un ruolo inedito. «In primis metterò tutta me stessa – aveva detto col sorriso intimidito alla conferenza stampa. «Non sono un’attrice, non sono una conduttrice, questo non è il mio lavoro, ma è una sfida, cercherò di essere spontanea, di essere me stessa, mi hanno consigliato di essere me stessa, proverò a essere me stessa». E letteralmente non ha fatto altro.
Con un copione studiato maniacalmente nei dettagli, dalla stola sul primo vestito con la scritta “Pensati libera” che è diventata meme ancor prima di scendere la scala, al meta abito col suo corpo nudo disegnato su un corpo nudo, («Pensiamo al look da giugno» aveva detto), l’influencer milionaria ha usato l’Ariston neanche fosse l’ennesima inutile storia di Instagram.
Ha scelto la lotta contro la violenza sulle donne, («Non solo fisica ma anche psicologica ed economica» ha ripetuto come un mantra da giorni) ma poteva essere qualsiasi altro messaggio buono, giusto, giustissimo, buonissimo. Perché per Ferragni non è il “cosa” ma il “come”, che è sempre quello, un ritornello implacabile che risuona in ogni angolo della sua vita esposta.
Così dopo il santino “Unposted”, documentario agiografico che raccontava la sua irresistibile ascesa, e la serie Ferragnez, otto episodi che mostravano alle telecamere il dietro le quinte di una vita davanti alle telecamere, arriva il nuovo tassello con il medesimo stile, la letterina, letta tutto d’un fiato col groppo in gola, mentre l’unico dettaglio inedito erano le foto stampate e non digitali di lei e dei suoi figli che occupavano a tratti l’inquadratura. Un compito perfetto («Il testo l’ho scritto io!»), perché inattaccabile: chi può criticare un monologo sulla libertà delle donne?
Così alla fine, nella noia diffusa di questa prima serata che ha visto la luce solo con un l’elogio della Costituzione di Roberto Benigni sotto il sorriso del Presidente, l’esordio di Chiara Ferragni resta un’apparizione liscia, intoccabile, chiusa come una monade. Come un selfie.