L’intervento
Emmanuel Carrère: «Ora penso a un libro sull’intelligenza artificiale. Perché mi fa paura»
Il grande scrittore francese sarà ospite al Salone del Libro di Torino. «Ci sono scrittori importanti che sanno trasformare in scrittura tutto ciò che hanno in testa, io no: ho bisogno di un nocciolo duro da cui partire»
“Lo scrittore e il suo doppio”: Emmanuel Carrère, finalista al Premio Strega Europeo, ne parlerà a Torino (il 21 maggio, ore 10,45 e 12,15). Ma «nel mio caso non vale, non faccio distinzioni tra l’uomo e lo scrittore», precisa: «Questi due aspetti coabitano in me, non procedono in maniera armonica ma alla fine portano a buoni risultati, almeno credo».
Siamo a Porto Cervo dove l’autore di bestseller come “Limonov”, “L’Avversario”, “Il Regno” - pubblicati in Italia da Adelphi come l’ultimo, “V13”, racconto giudiziario della strage del Bataclan – ha ricevuto il Premio Internazionale nell’ambito del Premio Costa Smeralda 2023.
«Ci sono scrittori importanti che sanno trasformare in scrittura tutto ciò che hanno in testa, io no: ho bisogno di un nocciolo duro da cui partire. Non posso lavorare senza un soggetto, senza individuare un argomento giusto per me. Se non accade, mi dedico ai reportage o a una sceneggiatura, come ora». Il suo nuovo progetto parte dal libro “Il mago del Cremlino” (Mondadori) di Giuliano da Empoli che diventerà un film su Putin e la Russia, «la macchina degli incubi dell’Occidente»: «Continuerò a scrivere libri nel nome di una passione nata da bambino quando divoravo libri di fantascienza e horror. Il romanzo non è morto, ma preferisco leggerli più che scriverne, i miei libri sono altro. Forse mi dedicherò all’Intelligenza Artificiale, che avrà un ruolo essenziale nelle nostre vite, le stravolgerà. Mi fa un po’ paura».