Il purosangue arabo, il capostipite di tutti i cavalli

Un purosangue arabo
Un purosangue arabo

Usato da sempre negli incroci per ridare nobiltà, è capace di sopportare distanze incredibili e per questo viene utilizzato nell'endurance

È l’indiscusso principe delle razze equine. C’è a chi piace e a chi no ma sulle sue qualità, resistenza e coraggio, non ci sono dubbi. Il Purosangue Arabo è il capostipite di tutte le razze. Un cavallo antico, piccolo, forte, nevrile. La sua origine si perde nella notte dei tempi. Da sempre viene inserito nella selezione per fare quello che in gergo viene chiamato “lavaggio di sangue”, cioè viene usato negli incroci per ridare nobiltà alle razze. 

 

Stalloni Arabi sono stati la base per la nascita del Purosangue Inglese, per rendere più aggraziate le razze da sella, per migliorare i cavalli da lavoro di ogni paese. Dove ti volti lo trovi, Lui, il capostipite dei cavalli sportivi.  Chi ha a che fare con questa razza sa bene che la forza non serve. Devi entrarci in sintonia per avere dal piccolo cavallino del deserto, tutto quello che è capace di darti. Ho trascorso tre giorni ad una gara internazionale di Endurance, una sorta di maratona a cavallo. E ho potuto respirare lo spirito che muove i binomi fatti da un cavaliere o amazzone e un cavallo arabo. Una disciplina dura che prevede una preparazione meticolosa per entrambi. Si percorrono tracciati fino a 160 chilometri e certe volte si scende e si cammina a fianco del proprio compagno quadrupede. 

 

Ho chiesto ad un giovanissimo cavaliere perché si ama un Purosangue Arabo. «È un animale fedele ad una sola persona. Un tempo dormiva nella tenda con il suo uomo guerriero, insieme sfidavano il deserto e gli avversari. Vivevano in simbiosi». E anche oggi i campi di Endurance si trasformano in accampamenti fatti di tende e recinti messi su con semplici picchetti e nastri, dove i binomi riposano insieme prima di riprendere il percorso. In Italia, grazie alla passione degli allevatori sardi, abbiamo linee di sangue molto importanti, ricercate anche da sceicchi ed emiri che nel tempo hanno perso il primato della selezione. Questi cavalli hanno la capacità di sopportare distanze incredibili. Il sistema cardio circolatorio permette loro di percorrere oltre cento chilometri senza incorrere in conseguenze nefaste. Ovvio che devono essere allenati, ma la predisposizione è quella. Niente scatto in partenza ma capacità di tenere il passo per chilometri e chilometri, piedi (zoccoli ndr) forti, articolazioni compatte. Il fascino delle gare di Endurance non è solo nell’infaticabilità di questi animali. Immersi nella natura delle più belle campagne italiane, nelle prove di resistenza, si fatica sempre in due. I controlli veterinari sono strettissimi, niente viene lasciato al caso: dall’alimentazione, alla ferratura, al metabolismo che deve rispondere a criteri severi. Il Purosangue Arabo non è per tutti: è rimasto nei secoli un cavallo guerriero.

 

CAREZZE
Il purosangue arabo non tollera costrizioni o violenza. È un cavallo che non si lascia piegare, va capito e interpretato. Guai a cercare di imporgli qualcosa, lui si chiuderà e non saprà più essere il tuo compagno di viaggio. Fiducia reciproca, è questa la chiave per avere un compagno infaticabile.

 

E GRAFFI
Linee di sangue. Il Purosangue Arabo è stato selezionato per impieghi diversi. Ci sono cavalli più adatti a prove di resistenza, quelli da show cioè prove di sola morfologia e da corsa. Ogni linea ha le sue caratteristiche. I più diffusi nell’iconografia sono quelli da show con il tipico muso Camuso, cioè convesso.

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