Ho visto cose
Di flop in flop, a Mediaset c'è poco da ridere
La Talpa chiusa in fretta e furia, Gf in picchiata con i soliti personaggi discutibili, Italia 1 non pervenuta e Rete 4 guardiana di Re Giorgia. Doveva essere la rivoluzione gentile, ma Pier Silvio Berlusconi non se lo ricorda. Come lo smemorato di Collegno
«La Talpa sarà un’edizione molto innovativa, oserei dire molto molto sperimentale» aveva annunciato Pier Silvio Berlusconi dall’alto della sua cravatta sartoriale alla presentazione dei nuovi palinsesti. Poi il reality è partito, a Diletta Leotta, dovutamente fornita di auricolari, è stata negata la diretta, tanto a che serve dal momento in cui i concorrenti devono solo immergersi in vasche di acqua gelida e litigare quanto basta e hanno cominciato a circolare comunicati di esaltazione collettiva: «Con “La Talpa” Mediaset ha lanciato questa formula moderna per esplorare nuovi scenari». Un entusiasmo ben riposto, al punto che l’esperimento ha salutato in fretta e furia: tre puntate accorpate in una fino all’1.30 di notte per un sequestro in piena regola, giusto per smaltire ogni fotogramma e non parlarne più. Come se non fosse successo, come se non l’avessero mai neppure annunciato.
Così il povero lunedì, ritrovatosi orfano, si reimpossessa del “Grande Fratello”, di cui, sempre Pier Silvio, aveva detto gran bene dopo essersi intestato il cambio di strada: «Non scegliamo concorrenti per fare casino ma concorrenti con delle storie». Sarà per questo che la Casa di Signorini punta su un signore che paragona la Striscia di Gaza agli escrementi del water, la ex di un fidanzato morbosamente geloso che saltella (con lui) da un reality all’altro ma per rendere piccante il tutto, viene pennellata qua e là come una che ogni tanto si ubriaca e chissà che combina in quelle discoteche, altro che santarellina. Come controcanto ce n’è un altro che si autodefinisce animale con le ragazze e per far sottolineare i suoi metodi montessoriani racconta che con le ex qualche volta bisogna fare come la mamma che tira una sberla al figlio, perché così sì che funziona. D’altronde ha avuto un’infanzia difficile, perché da bambino vedeva le persone che litigavano nel cortile di casa.
Il resto si riassume con l’agio del contatto fisico esplicito, ma solo per dimostrare una volta di più che ai vip da reality davvero manca solo la parola. Di fronte a cotanto spessore crolla il buonumore e persino gli ascolti, al punto che si è costretti a buttare dentro concorrenti pescati un tanto al chilo neanche fosse il Black Friday.
Alla fine, con le unghie aggrappate alle soap turche, Canale 5 può contare solo sull’autocelebrazione degli Amici di Maria, con quel “This is me” fatto di nulla, Italia 1 non pervenuta con “Le Iene” costrette a recuperare persino Misseri e una Rete 4 ormai confinata esclusivamente al ruolo di guardiana di Re Giorgia, ex Giambruno da Del Debbio compreso. Insomma, è vero che la Rai non sta benissimo, ma a Mediaset c’è poco da ridere. Anche se Pier Silvio non se lo ricorda, tipo lo Smemorato di Collegno.
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DA GUARDARE
Il varietà sarà anche morto, ma quando si vede per la quarta edizione un programma gioiello come il “Gialappa’s show” (Tv8 e SkyUno) si tira un sospiro di sollievo e gli si augura semplicemente una lunga e sorridente vita. Perché riuscire a far ridere in questi tempi bui non è cosa da poco.
MA ANCHE NO
Negli Usa si sta lavorando all’ideazione di un quiz tv interamente costruito sulla Bibbia: “The American Bible Challenge”, in cui i concorrenti dovranno esporre la loro conoscenza un versetto dopo l’altro in cambio di ricchi premi e cotillon. Verrebbe spontaneo commentare, ma in questo caso le vie del Signore sono finite.