Gli avvistamenti si fanno sempre più frequenti, e malgrado la paura atavica la curiosità è tanta. Ma quando ci avviciniamo a un animale selvatico lo stiamo in realtà danneggiando

Si chiama Large Carnivors Initiative Europe il gruppo di specialisti della Commissione internazionale per la conservazione della natura che ha scritto le linee guida per studiare e arginare il fenomeno del “lupo confidente”. Ormai è di dominio pubblico che vedere un lupo non è poi così difficile. Fino a pochi anni fa era impossibile poterlo osservare se non in cattività in qualche bioparco o rifugio. Negli ultimi mesi invece avvistamenti e video impazzano sui social e la curiosità di tutti noi aumenta. 

 

Il lupo è un animale affascinante e l’uomo non deve cercare di interagire con lui. Il rischio è quello del fenomeno del lupo confidente, cioè un animale che si avvicina a meno di trenta metri di distanza sapendo che quello che vede è un uomo. Se questo atteggiamento è ripetuto, significa che c’è una forte abituazione e un possibile problema legato al condizionamento positivo. 

 

Questo può essere causato dal cibo. La prima indicazione è quella di non dare cibo agli animali selvatici, soprattutto ai grandi carnivori. Non si deve mai cercare di entrare in confidenza con i selvatici, perché l’interazione confidente potrebbe essere letale per loro. Quindi se ci sta a cuore la loro sopravvivenza in questo delicato momento in cui alcuni paesi hanno dato il via al prelievo, cioè alla rimozione dei lupi, la regola è non cercare di condizionare la sua natura. 

 

Lo studio del comportamento a trenta metri di distanza dall’uomo o dalle abitazioni è stato indicato dai ricercatori come misura per mettere a fuoco fenomeni dei quali ancora si conosce ben poco. Quello che sembra invece certo è che, finché non ricevono stimoli positivi, i lupi ignorano l’uomo. Nel documento a sostegno degli interventi di gestione del Large Carnivore Initiative for Europe, si legge anche che vale anche per il lupo lo slogan coniato per l’Orso: «Un orso nutrito, è un orso morto!». Gli amici bestiali come sempre ringraziano.