Bugie nella rete
Quella leggenda metropolitana dei coccodrilli nelle fogne di New York
È una delle prime "fake news" che si ricordi. E, come tante altre che riguardano il mondo animale, continua a girare ancora oggi
Le fake news sul mondo animale sono infinite, soprattutto sulla Rete. Che ne ha amplificato la diffusione e le rende spesso difficili da rettificare. Orientarsi online è complesso. Così ci siamo fatti guidare dal libro dello zoologo Bruno Cignini, “Bugie Bestiali”, che ha raccolto e confutato alcune tra le bugie più resistenti. La prima circola dagli anni Trenta del secolo scorso, da ben prima dell’avvento della Rete, ma sui social ha trovato il luogo ideale per dilagare. Ebbene: nei sotterranei di New York vivono gli alligatori. La storia è così: una coppia torna dalle vacanze in Florida con dei cuccioli di alligatore (in passato è stata davvero una moda). Vedendoli crescere, decide però di disfarsene, gettandoli nello scarico del bagno. Da questo gesto – complice la resilienza dell’animale – si sarebbe sviluppata una colonia sotterranea di alligatori. Che sarebbero albini perché costretti a vivere sottoterra. Ma, dice Cignini, gli alligatori per sopravvivere hanno bisogno di altre temperature rispetto al gelo della Grande Mela e, soprattutto, della luce. Questa bufala è stata smentita più volte, eppure vive ancora.
La seconda bugia si è diffusa durante la pandemia e riguarda il nostro Paese. Nel 2020 diventa virale sui social una bellissima foto di alcuni delfini immortalati nei canali di Venezia, davanti al molo di piazza San Marco. Naturalmente, con il lockdown le attività umane si erano ridotte e così il loro impatto sull’ambiente. Nonostante ciò, i delfini della foto non nuotavano nella laguna, ma nel porto di Cagliari.
Ancora: i cobra ballano. In Rete si trovano molti viaggiatori tornati dall’India che avrebbero immortalato queste scene. Si crede che l’animale, ipnotizzato dal suono del flauto, si muova al ritmo di una danza onirica. Ci aiuta Cignini: il cobra non ha né le orecchie esterne né il timpano; perciò non può sentire alcun suono. È in realtà spaventato dallo strumento, cerca di difendersi seguendone i movimenti. Infine: le gobbe del cammello contengono acqua. Secondo la vulgata, esse sarebbero serbatoi pronti per le lunghe traversate nel deserto. La verità è un’altra: le gobbe sono sacche di grasso che l’animale utilizza per sopravvivere in caso di necessità. Una specie di zaino con la merenda, con un peso di 30 chili a gobba.