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Mostri, quando la grande arte è fatta da uomini piccoli
Roman Polanski, Woody Allen, Picasso...Il tormento dei fan: distinguere o non distinguere la vita dalle opere? Claire Dederer si interroga su espressioni di genialità e comportamenti disprezzabili
Il dibattito che Claire Dederer aveva lanciato nel 2017 sulla Paris Review era diventato virale: si può continuare ad amare un artista, anche se la sua condotta morale è disprezzabile? L’ondata del #MeToo e l’avanzata della cancel culture, con i suoi effetti soffocanti su arte e letteratura, cinema e linguaggio, hanno riacutizzato la questione. E trasformato quel pezzo in un libro: il primo pubblicato dal marchio editoriale Altrecose, nato dalla collaborazione della casa editrice Iperborea, in vena di sorprendenti evoluzioni (come The Passenger) e Il Post.
Distinguere o non distinguere le vite dalle opere, dunque: il tormento per i fan è questo, enuncia la giornalista e scrittrice americana in “Mostri” (tradotto da Sara Prencipe): parola “eccessiva, maschile, testicolare, vecchio stile”. Dunque perfetta per descrivere un campionario di figure tanto geniali quanto spaventose. Si comincia col più amato di tutti: «Roman Polanski ha diretto Chinatown, uno dei più grandi film della storia del cinema. Polanski ha drogato e sodomizzato la tredicenne Samantha Gailey. I fatti sono questi, inconciliabili». Si prosegue con una squilibrata galleria di uomini e donne sospesi tra arte e disamore: da V.S. Naipaul a John Lennon, da Ezra Pound a T. S. Eliot, da Caravaggio a Picasso. Fino a J. K. Rowling, nella bufera di continuo per le sue esternazioni (l’ultima delusione sulle persone trans). E Woody Allen? Tentata dal concedergli un lasciapassare comportamentale, l’autrice trova una via d’uscita: «È una fortuna che adesso i suoi film facciano schifo, così ho una preoccupazione in meno». E già si avverte la scorciatoia: perché dopo un percorso tra macchie, dicerie e colpe lungo le quali – anche caustica, spesso ironica – ci ha accompagnati, l’uscita lascia l’amaro dell’arrendevolezza: soluzione non c’è. Richiamando uomini e donne da palchi e grandi schermi, riportando la loro arte da luoghi ideali alla quotidianità, l’autrice pone artisti e registi, rockstar e scrittori di fronte allo stesso problema dell’amore. Così mostri risultiamo un po’ tutti. Veri mostri abbiamo amato anche noi. E nel gran caos dell’amore amarli ancora è inevitabile.
MOSTRI
Claire Dederer
Altrecose, pp. 320, € 19