Arabopolis

La città dei sogni che Akon doveva costruire in Africa somiglia sempre più a un miraggio

di Angiola Codacci-Pisanelli   13 agosto 2024

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Un progetto futuristico. Miliardi di investimenti. E l'apoteosi del musicista senegalese più famoso nel mondo. Ma a quattro anni dalla posa della prima pietra, il progetto di Akonville è ancora tutto sulla carta

Per molti di noi Akon è solo un cantante, protagonista insieme a Gwen Stefani, David Guetta, Snoop Dogg ed Eminem di successi come  “Locked Up”, “Lonely” and “Smack That” , che gli sono valsi una quantità di premi e 35 millioni di album venduti in tutto il mondo.  In Senegal, però, il musicista nato a San Diego ma cresciuto andando avanti e indietro dal Paese d’origine di suo padre è un eroe nazionale, e una macchina da soldi capace di mettere su la costruzione di una città dedicata al suo nome. Si chiama Akonville, costerà 6 miliardi di dollari, si trova sull’Atlantico e dovrebbe essere una versione reale della immaginaria Wakanda della saga “Black Panther” della Marvel. Ma in realtà è tutto un inscialla, per dirla con i locali: perché il progetto è impantanato e la città dedicata al grande Akon rischia di non vedere mai la luce.

 

La prima pietra è stata posta quattro anni fa in un terreno da 136 acri sulla costa atlantica. La prima parte della città doveva essere pronta in tre anni, e in dieci l'intero progetto  doveva essere completato. Nei rendering si vede un fiorire di condomini, grattacieli, parchi e stabilimenti balneari. Ci sarà un ospedale, una stazione di polizia e un’università. Tutto rigorosamente ecologico – l’unica fonte di energia sono impianti solari prodotti dalla Akon Lighting Africa, azienda che dal 2007 realizza impianti solari adatti alle zone più isolate del continente -  e senza denaro contante: anzi, come in un gigantesco villaggio vacanze, l’unica moneta valida sarà una criptomoneta intitolata all’eroe eponimo di Akonville, l'Akoin. E questa è l’unica cosa che esiste davvero: anche se il valore della valuta, lanciata quando  la bolla delle criptovalute, era al suo culmine ha perso gran parte del valore. 

 

Al momento dell'annuncio del progetto, nel 2020, Akon aveva raccontato alla Cnn: «Ho sempre pensato che se un giorno fosso diventato importante, se fossi arrivato ad avere potere o influenza sulle decisioni che si prendono in Africa, sarei andato lì e avrei costruito qualcosa di grande». Il problema è che in questi quattro anni non è successo niente, il terreno dei lavori è deserto e le autorità sono arrivate a dare al cantante un ultimatum: o inizia i lavori, o la Sapco-Senegal, l’azienda statale che gestisce lo sviluppo turistico del Paese, si riprende il 90 per cento della terreno che gli aveva concesso. 

 

C’è stata un’interrogazione parlamentare, a cui i collaboratori di Akon hanno risposto che sono in corso controlli geologici e sulla gestione delle specie protette di flora e fauna locale: l’avvio dei cantieri quindi è ancora lontano. Secondo Africa, “la rivista del continente vero”, il progetto in realtà è vicino al naufragio: lo Stato avrebbe già deciso di riprendersi gran parte del terreno, e Akon si starebbe accontentando di costruire una serie di residence. C’è anche una causa legale in corso con un ex socio, Devyne Stephens: secondo i suoi legali, il progetto di Akon City e la cripto-valuta Akoin «mostrano molte delle caratteristiche di iniziative imprenditoriali fraudolente come schemi Ponzi e schemi piramidali».

 

Secondo la rivista Blloomberg, il cantante avrebbe assicurato di presentarsi presto in Senegal per chiarire tutto. Ed è probabile che  le autorità non abbiano intenzione di tirare troppo la corda: l’investimento di Akon è visto come una benedizione che porterà lavoro e sviluppo in una delle zona più povere del Senegal. Il capo villaggio di Mbodiene, Michel Diome, ha detto a Bloomberg: «Avremmo finalmente un ospedale, e perfino un’università». Per ora, della città ideale sono stati costruiti solo un centro giovanile con campo da pallacanestro e un Welcome Center che racconta ai visitatori le meraviglie della metropoli che verrà. 

 

Dall’Uganda intanto arrivano altre brutte notizie: nel 2021, sull’onda del lancio della Akonville senegalese, il musicista aveva convinto il presidente Museveni a supportare un progetto gemello. L'impresa però si è arenata perché gli abitanti della zona che il Presidente aveva deciso di destinare alla nuova città hanno fatto resistenza.

 

A questo punto di tratta di vedere se almeno in Senegal Akon manterrà le sue promesse. Una sfida importante per un artista che ha costruito parte della sua immagine vincente sull’affidabilità ritrovata dopo inizi turbolenti: prima del successo e del nome Akon c’era un ragazzo sradicato di nome Aliaune Thiam, che ha passato diversi anni in carcere per spaccio di droga e rapina a mano armata. Non per niente alcuni suoi successi si chiamano “Trouble”, “Locked up”, “The sweet escape” (il cui video è ambientato in una prigione, per quanto dorata), e la sua casa di produzione l’ha chiamata Konvict Muzic, musica per condannati...