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Omicidio in libreria, un giallo nella Londra delle suffragette
Anita Davison ha scritto un'intrigante storia, tra spie naziste e attiviste politiche, ambientato nell'Inghilterra del 1915. Mentre infuria la guerra e i locali di jazz fanno il pienone
Un giallo vintage destinato anche a chi del genere non è proprio un patito, purché sia un amante di Londra: delle sue atmosfere compassate, delle sue strade, degli eccentrici cappellini, della pioggerella tenace, dei pettegolezzi accompagnati da fiumi di tè, dei drink in coppe ghiacciate in locali mimetizzati da ingressi superbamente anonimi. Della gioia di frugare nelle sue librerie, a partire da quelle di Charing Cross Road.
È nella Londra del 1915, mentre in Europa infuria la guerra e i bombardamenti degli Zeppelin colpiscono improvvisamente le città portando distruzione e la permanente sensazione d’essere sul baratro, che è ambientato “Omicidio in libreria” (Il Giallo Mondadori, traduzione di Carlo Prosperi), dove un delitto commesso tra gli scaffali del Covent Garden Bookshop scoperchia non solo aria di guerra e di spionaggi, ma il ribollire di cruciali cambiamenti sociali e lotte per l’emancipazione e per il voto femminile: tra movimenti di attiviste, convenzioni che si sgretolano, i teatri di Shaftesbury Avenue e i defilati locali di jazz che fanno il pienone ogni sera. Mentre un elegante gatto nero fa riecheggiare Melville e il suo racconto-capolavoro sul rifiuto di ogni conformismo.
Autrice del libro è Anita Davison, scrittrice di gialli storici e gotici di successo (“The Flora Maguire Mysteries”), che inaugura una nuova serie calandosi nella Londra del primo dopoguerra. E dà vita a una coppia di protagoniste - la giovane Hannah e l’irriverente, esuberante zia Violet - decise a gestire da sole, contro la volontà familiare e persino di quei clienti che alle donne preferiscono il commesso - una deliziosa libreria, non certo però nel suo più florido momento.
Davison serve intrighi e romanticismo con ironia e con la consapevolezza di quanto decisivi siano stati quegli anni per la parità, con la leader delle suffragette sullo sfondo, Emmeline Pankhurst, colta nel tempo in cui accantona le azioni sanguinarie e incoraggia tutte a sostenere lo sforzo bellico. Perché di orgoglio, prima d’ogni cosa, è fatta la nazione, ieri come oggi: siamo inglesi e nulla può andare storto.
Un ragazzino con due grandi ossessioni che si intrecciano: costruire la macchina del moto perpetuo ed entrare a ogni costo in contatto con la madre morta mentre lo dava alla luce. In una storia che punta a dimostrare la connessione ciclica tra tutti gli eventi della vita, la rete complessa che ci collega agli altri, l’energia che circola intorno alla Terra e che lega le persone: incluse quelle non ancora incontrate, ma di certo nel nostro futuro.
OMICIDIO IN LIBRERIA
Anita Davison
Mondadori
pp. 323, € 18