L'Espresso partecipa alla campagna che promuove la diffusione di libri e giornali negli istituti di ogni ordine e grado coinvolgendo migliaia di alunni e docenti

Undicesima edizione per Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole di ogni ordine e grado, in programma fino al 22 febbraio, a cui L'Espresso partecipa con la giornalista Antonia Matarrese che leggerà e commenterà domani - 19 febbraio - alcuni articoli del settimanale alle classi dell'Istituto Istruzione Superiore Giosuè Carducci di Roma.

 

Lo scorso anno la campagna ha coinvolto oltre 350 mila studenti su tutto il territorio nazionale dimostrando quanto la lettura ad alta voce sia richiesta e apprezzata: per quanto riguarda i giornali, si è rivelato prezioso il commento di articoli tratti da quotidiani e periodici in collaborazione con i docenti. Promossa dal ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal ministero dell'Istruzione, Libriamoci ha come tema di questa edizione "Intelleg(g)o" che si dipana in tre filoni: Intelleg(g)o...dunque sono, Intelleg(g)o...dunque sento, Intelleg(g)o...dunque faccio. Oltre alle maratone letterarie sono stati organizzati poetry slam, laboratori creativi, albi illustrati e silent book.

 

Parallelamente, il Centro per il libro e la lettura insieme all'Osservatorio Carta, Penna e Digitale della Fondazione Luigi Einaudi ETS - che ha l'obiettivo di spiegare, inquadrare e affrontare concretamente le difficoltà cognitive determinate negli adolescenti dall'abuso di dispositivi digitali - dà l'avvio al corso pilota dal titolo Leggere per crescere: un libro contro il deterioramento cerebrale. Le soluzioni della scuola al "brain-rot" dell'era digitale, un valido strumento per gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

 

"Nel 2023 il Centro per il libro e la lettura coordinò su tutto il territorio nazionale un'indagine quantitativa e qualitativa per capire come e in quali modalità leggessero gli appartenenti alla generazione Z, cioè i nati tra la seconda metà degli anni '90 e la prima degli anni duemila. Ne emerse un quadro inaspettato, in cui due dati erano particolarmente interessanti: da una parte la lettura era al sesto posto nelle attività ricreative, arrivando dopo l'uso dei social e di Internet. Dall'altro, del 49 per cento dei ragazzi che dichiarava di leggere, una grande maggioranza, l'84 per cento affermava di farlo su carta", racconta Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura. "Questo perché la lettura che le neuroscienze definiscono 'profonda', cioè quella lettura che richiede coinvolgimento, attenzione, concentrazione, difficilmente prescinde dalla carte: sempre più docenti sentono la necessità di avere strumenti adeguati a incoraggiarla".