Innovazione
marzo, 2025

L'intelligenza artificiale entra nel vivo: a Roma la prima tappa dell'AI Experience Tour 2025

Al via all'università Luiss: la sfida è capire come l’AI possa essere messa al servizio di aziende e territori e diventare un motore per la crescita di ogni settore

L’intelligenza artificiale non è più un’opzione ma un’opportunità concreta, che va messa al servizio delle aziende e dei territori. Parte con questo spirito il nuovo AI Experience Tour 2025 di IBM che prende il via dall’università Luiss di Roma, e  che subito pone l’attenzione al territorio: come risponde ad esempio il Lazio alla sfida dell’AI? Quello laziale è un contesto con una solida vocazione industriale e manifatturiera, ma anche con grandi potenzialità turistiche, agricole e artigianali. La sfida è capire come l’AI possa diventare un motore per la crescita di ogni settore e per farlo si dovrà affrontare, e auspicabilmente superare, il gap di adozione che ancora oggi frena molte aziende italiane. Perché la vera trasformazione digitale punterà alla valorizzazione culturale. In una società che ci chiede costantemente risposte è in atto un cambiamento radicale che premia la qualità delle domande, mentre istituzioni, imprese, università ed esperti sono sempre più chiamati a confrontarsi sul ruolo dell’AI generativa e agentica, sempre più protagonista della trasformazione economica e sociale in atto nel Paese.

AI come leva strategica per la produttività

Comparto produttivo e Pubblica amministrazione sono chiamati a maturare la consapevolezza che l’intelligenza artificiale rappresenta oggi una leva strategica per aumentare l’efficienza e la produttività in numerosi contesti operativi. Dai servizi al cittadino al monitoraggio di infrastrutture, dalla gestione degli acquisti alla riorganizzazione dei flussi informativi aziendali, l’AI dimostra di poter semplificare decisioni complesse, accelerare processi e offrire strumenti di analisi più sofisticati. Non si tratta più solo di rispondere a domande, ma di costruire veri e propri ecosistemi in grado di apprendere, adattarsi e collaborare con le persone. “L’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, rappresenta una rivoluzione culturale che coinvolge tutte le sfere della società, dalle istituzioni alle imprese di ogni dimensione - sottolinea Tiziana Tornaghi, General Manager Consulting IBM Italia - La nuova frontiera del cambiamento si estende ulteriormente con l’avvento degli AI Agentic, nuovi ‘attori aziendali’ in grado di apprendere, adattarsi e interagire in modo autonomo. Tuttavia, come per ogni trasformazione, la loro adozione richiede un approccio strategico su come integrarli in funzione degli obiettivi aziendali, nonché un investimento nella formazione di competenze e nella creazione di un ecosistema che governi questo cambiamento. IBM crede nel valore di un’AI aperta e responsabile e promuove iniziative per una comprensione approfondita della tecnologia e delle competenze necessarie a integrare l’AI in modo consapevole e sicuro per il business.”

Agenti intelligenti e nuove modalità operative

A chi pensa che l’intelligenza artificiale sia un fenomeno recente sarà opportuno ricordare che l’eminente scienziato John McCarthy, nel 1956 tenne una conferenza al Dartmouth College e in quel contesto coniò il termine “intelligenza artificiale”. Gli sviluppi recenti sono relativi all’AI generativa e al concetto di agenti intelligenti, attori digitali autonomi in grado di analizzare contesti, eseguire compiti specifici e contribuire ai processi decisionali. L’integrazione di questi strumenti all’interno dei flussi di lavoro aziendali sta cambiando radicalmente i processi operativi in diversi contesti produttivi, con effetti tangibili in termini di velocità di esecuzione, riduzione dei tempi e incremento delle performance, con aumento di produttività fino al 35% in ambito interno e riduzione del 50% del tempo utile ai fini dei progetti esecutivi.

Etica, trasparenza e responsabilità: le fondamenta della nuova AI

Affrontare la trasformazione tecnologica significa anche porsi domande cruciali su come questa avvenga. L’uso etico e trasparente dei dati, il rispetto della privacy e l’adozione di principi di responsabilità sono stati temi ricorrenti nel dibattito odierno. È ormai chiaro che l’efficacia dei modelli di intelligenza artificiale non dipende solo dalla potenza computazionale, ma dalla qualità e dalla correttezza del loro impiego. In questo contesto, la governance diventa fondamentale: servono modelli verificabili, comprensibili, e soprattutto, progettati tenendo conto dell’impatto sociale e umano delle tecnologie.

Competenze e formazione: l’altra metà del cambiamento

Uno degli aspetti più urgenti emersi durante l’incontro romano dell’AI Experience Tour riguarda il capitale umano. La tecnologia, per quanto evoluta, ha bisogno di persone formate, curiose, capaci di comprendere e governare le nuove logiche digitali. Secondo il Digital Decade Report 2024, l’Italia si posiziona come uno degli Stati membri europei con i livelli più bassi di competenze digitali di base: solo il 45,8% della popolazione italiana ne è in possesso, con uno scarto di circa 10 punti percentuali in negativo rispetto alla media europea. L’intelligenza artificiale, anche la tanto temuta generativa, non sostituisce le persone ma richiede l’acquisizione di nuove competenze per essere ottimizzata, indirizzata e integrata in maniera efficace. Questo rende necessario un processo di formazione continua, utile a costruire una trasformazione sostenibile: non a caso, le università presenti hanno ribadito il proprio impegno nel colmare il divario tra conoscenza teorica e competenze pratiche, rendendo l’AI accessibile e utile a tutti, dai giovani alle professioniste e professionisti in carriera. È fondamentale allora investire in programmi di formazione, come quello erogato dalla piattaforma di aggiornamento ‘skillsbuild.org’, che ha già formato gratuitamente su digital skill a oltre 200mila tra studenti, docenti e lavoratori in Italia e alla quale sia studenti che professionisti possono registrarsi per effettuare i corsi e ottenere le certificazioni.

Un viaggio nazionale per portare l’AI ovunque

Quello di Roma è solo l’inizio. L’AI Experience Tour 2025 proseguirà in tutta Italia per estendere il confronto, condividere conoscenze e costruire un ecosistema dell’innovazione che sia solido, distribuito e davvero capace di supportare il cambiamento. Perché il futuro dell’intelligenza artificiale – come dimostrato dai fatti – non sta nelle macchine, ma nelle scelte in capo alle persone che ci si dovranno confrontare.

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