L’economia si fa sostenibile e circolare: il progetto si basa sulla tecnologia Gleam, una piattaforma che consente la produzione di grafene ad alte prestazioni partendo da scarti plastici, e che ha ufficialmente inaugurato il suo primo impianto dentro il Kilometro Rosso di Bergamo

Innovazione fa rima con grafene: Esa NanoTech inaugura il primo hub industriale

Il grafene come non l’avete mai immaginato. ESA NanoTech ha dato l’avvio ad un centro di eccellenza dedicato allo sviluppo sostenibile del grafene, fra i materiali più innovativi e capace di rivoluzionare settori strategici come energia, mobilità, aerospazio ed elettronica.

Evoluzione verde del grafene

Si chiama Gleam -  il nuovo metodo completamente Made in Italy  - che fa della "sostenibilità radicale" la sua cifra distintiva. Un processo di lavorazione che non utilizza reagenti chimici e consuma fino al 99% di energia in meno rispetto alle tecniche convenzionali. ESA NanoTech è riuscita a realizzare una filiera circolare che abbina efficienza produttiva e responsabilità ambientale, un’alternativa sostenibile ai modelli industriali tradizionali ad alto impatto.

La rivoluzione applicata

A guidare questo progetto visionario c’è Leonardo Maria Del Vecchio, presidente di ESA NanoTech e fondatore di Lmdv Capital. E riconosciamo il suo approccio innovativo già dalla missione dell’azienda: "Ottenere soluzioni che rendano i prodotti più sostenibili, resistenti e performanti. Noi lo facciamo rivoluzionando la produzione industriale con tecnologie brevettate sull’uso innovativo del grafene. Voi lo potete fare scegliendoci". 
Un approccio industriale che va ben oltre la produzione di materiali avanzati e fissa l’obiettivo di costruire un ecosistema capace di trasformare un’intuizione scientifica in rivoluzione applicata. “Trasformare rifiuti plastici in materiali che abilitano nuove generazioni di dispositivi”, spiega Del Vecchio, “non è solo una sfida tecnologica. È una visione strategica, un cambiamento culturale profondo.” A sostegno di questa visione, Lmdg Capital ha acquisito il 68% di ESA NanoTech, stanziando risorse finanziarie che superano i 20 milioni di euro. Un impegno che dimostra la volontà di consolidare la leadership italiana nel campo dei materiali avanzati.

Innovare il futuro

Il nuovo stabilimento di ESA NanoTech si innesta nel Kilometro Rosso di Bergamo, e la scelta non è casuale, perché l’hub non punta ad essere un’isola produttiva, ma un nodo attivo di un più ampio sistema di innovazione. E in questo senso, il Kilometro Rosso garantisce "terreno fertile" per la contaminazione tra sapere accademico, ricerca applicata e visione imprenditoriale. L’anno 2025 per l’azienda ha rappresentato un punto di svolta, e lo dimostra il piano industriale che non si limita alla produzione di grafene, ma si spinge alla commercializzazione di sistemi di riscaldamento radianti a infrarossi, capaci di ridurre i consumi energetici fino al 60%. Nel prossimo futuro il progetto industriale prevede lo sviluppo batterie di nuova generazione, supercondensatori avanzati e componenti strategici per automotive, aerospazio e dispositivi medici indossabili. 

Impresa e accademia

Se oggi si celebra l’inaugurazione del nuovo polo produttivo, ESA NanoTech ha già all’attivo altri grandi obiettivi raggiunti, come la partnership strategica avviata con l’Università di Parma, che ha portato alla nascita di Carbonhub, un centro di ricerca d’eccellenza dedicato alle nanotecnologie. In una visione "win-win", questo progetto è la naturale evoluzione del Laboratorio di Nanocarbonio dell’Ateneo, che da più di trent’anni lavora allo studio e alla sintesi dei materiali a base di carbonio, grafene incluso. La collaborazione con il gruppo di ricerca coordinato dal professor Mauro Riccò garantirà validazione scientifica e qualità accademica alle soluzioni sviluppate da ESA NanoTech.

Leadership italiana nelle nanotech

L’industria italiana si evolve verso un modello produttivo ad alto contenuto tecnologico e basso impatto ambientale. L’unione tra impresa privata, investimenti a lungo termine e collaborazione con il mondo universitario disegna un paradigma virtuoso, in cui la sostenibilità diventa leva di competitività globale. L’Italia conta di imporsi come protagonista mondiale nel settore delle nanotecnologie, anche grazie a progetti come quello di ESA NanoTech, il cui impegno è quello di trasformare l’eccellenza scientifica in valore industriale, economico e sociale. Con un forte imprinting etico.
 

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