Non ci sono solo gli ulteriori dettagli sul business di parcheggi che ruotava attorno a San Siro. E non ci sono solo i tassi d’interesse a doppi zeri – a volte fino all’800 per cento – che i vertici ultrà di Inter e Milan, con alle spalle le cosche di ‘ndrangheta, pretendevano per i loro prestiti usurai. Nelle 198 pagine della nuova ordinanza della procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta Doppia curva, che lo scorso settembre ha azzerato i vertici delle tifoserie organizzate milanesi, e che ora ha portato a ulteriori sette arresti, ci sono elementi inediti che potrebbero ulteriormente inguaiare la posizione della società dell’Inter. Il gip Domenico Santoro scrive che “tra gli esponenti di spicco della Curva Nord (quella nerazzurra, ndr), in questo caso rappresentati da Bellocco Antonio, e la società interista” ci fosse un “rapporto intercorrente”.
Antonio Bellocco non è un personaggio qualsiasi, ma il rampollo di ‘ndrangheta dell’omonima cosca ucciso a Cernusco sul Naviglio dal capo ultrà interista, Andrea Beretta, che nel frattempo è diventato collaboratore di giustizia e, tra le altre cose, ha scoperchiato le dinamiche e le responsabilità dietro l’omicidio dello storico leader del tifo nerazzurro, Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi di pistola nell’ottobre del 2022. L’Inter e il Milan hanno sempre negato qualsiasi rapporto con le cosche calabresi e solo due giorni fa, il 3 maggio, hanno deciso di patteggiare di fronte alla giustizia sportiva, scegliendo di pagare rispettivamente una multa di 70 e 30 mila euro. Ma quanto emerge dalle nuove carte dell’inchiesta coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra potrebbe peggiorare la posizione dell’Inter e quella personale del vicepresidente, la stella Javier Zanetti (estraneo all'inchiesta, ndr).
Il nome di Zanetti
Il nome dell'ex calciatore compare in riferimento a un evento che interessava l’attività imprenditoriale di Davide Scarfone, arrestato oggi – 5 maggio – e ritenuto dagli inquirenti vicino a Bellocco. Dalle carte emergerebbe come quest'ultimo raccontasse "di aver ricevuto un messaggio da Zanetti alla fine dell’evento e di voler andare a mangiare presso il suo ristorante”, l’El Patio del Gaucho, in via Caldera 3. A quell’evento, che si è tenuto il 17 novembre del 2023, “aveva effettivamente partecipato il dirigente dell’Inter, su espressa volontà di Bellocco e per ‘far fare una bella figura’ a Scarfone. Dal dialogo – si legge ancora nelle carte – si palesava la soddisfazione di Scarfone per la partecipazione di Zanetti e come costui si fosse rivolto allo stesso organizzatore, elogiandolo davanti a 400 persone”. È indubbio che “tale vicenda – scrive appunto il gip – rappresenti un significativo elemento di prova circa il rapporto intercorrente tra i vertici della Curva Nord interista e la società nerazzurra”.
Era già stato lo stesso Beretta, nell’interrogatorio del 21 gennaio scorso, a parlare del “rapporto d’amicizia” che aveva con la bandiera interista Zanetti. Il vicepresidente nerazzurro, ha raccontato l'ex capo ultrà agli inquirenti, “ha fatto fare una bella figura a questo ragazzo qua (Scarfone, ndr) che era amico di Antonio (Bellocco, ndr)".