Lo schema è quello noto: la telefonata arriva da un numero cellulare non registrato in rubrica, ma la voce dall’altro capo del filo questa volta si presenta a nome della holding Fininvest e rivela al malcapitato interlocutore di essere stato selezionato per l’acquisto agevolato di azioni della “società della famiglia Berlusconi”. A sentire queste parole, potrebbe battere il cuore anche ai non nostalgici. Ed è così che inizia la truffa, che invita a investire 250 euro in un pacchetto di azioni Fininvest, “un’occasione irripetibile, supportata dallo Stato italiano e collegata direttamente alla famiglia Berlusconi” dice il messaggio. L’uso di un brand conosciuto, la cifra richiesta abbastanza accessibile, il tono professionale della conversazione rappresentano un mix che riesce a conquistare la fiducia dell’interlocutore. Il resto lo fanno la profferta di guadagni certi e l’illusione di accedere a un investimento esclusivo. Sono molti gli italiani che hanno accettato l’offerta, fornendo ai truffatori i propri dati personali e bancari, seguendo istruzioni dettagliate che danno l’idea di una regolare procedura ufficiale. A quel punto è già troppo tardi, lo scam è in atto.
Il campo dei miracoli
Piantare i denari per far crescere l’albero dei soldi. Sembra questo il meccanismo messo in atto dai truffatori, che chiedono inizialmente un versamento di 250 euro, una cifra ‘abbordabile’ che di fatto abbassa le difese psicologiche delle vittime. Un’esca che ha lo scopo di aprire un canale diretto con la vittima che, fatto il primo versamento, verrà contattata nuovamente con scuse ben costruite, come la necessità di coprire spese amministrative o tasse per sbloccare i rendimenti, e la richiesta di importi sempre più elevati. Le chiamate si fanno insistenti, anche con nuovi interlocutori che si presentano come supervisori, funzionari o legali, tutti finti ma tutti parte dello stesso schema. L’obiettivo è tenere la vittima agganciata sottraendole più denaro possibile prima che comprenda l’inganno.
Finivenst: "Siamo estranei alla cosa"
La portata della vicenda è tale che sulla home page del sito Fininvest appare questo testo: “Fininvest è del tutto estranea a proposte di investimento in azioni della società promosse attraverso campagne pubblicitarie diffuse sui social, ovvero presentate telefonicamente da sedicenti collaboratori. Fininvest ha già denunciato tali condotte alle autorità competenti, anche a tutela di coloro che potrebbero essere tratti in inganno”. La stessa Fininvest mette in guardia i cittadini, invitandoli a diffidare di chi si presenta come collaboratore o rappresentante del Gruppo, ribadendo che l’azienda non contatta i risparmiatori per offrire investimenti e non opera in quel modo. L’uso improprio del nome della società e della famiglia Berlusconi è stato definito un atto gravissimo, perseguito per vie legali, a tutela dell’immagine dell’azienda ma anche degli utenti potenzialmente coinvolti.
Diffidare è la regola
Questa truffa rappresenta la punta dell’iceberg di un fenomeno criminale in grande espansione. I dati ufficiali, diffusi dalla Polizia Postale, parlano di circa 3400 denunce presentate per truffe legate a falsi investimenti nel solo 2023, pari ad un danno economico complessivo che supera i 111 milioni di euro. Nel 2024 il trend è addirittura risultato in crescita, fatto che ha portato alla creazione di una Divisione Operativa nella PolPost, focalizzata sulla lotta al crimine finanziario digitale. I truffatori infatti operano anche attraverso i social network, con annunci sponsorizzati, video fake realizzati con AI e siti che imitano perfettamente quelli di società reali.
Il dovere di tutelarsi
È necessario aiutare i cittadini ad acquisire maggiore consapevolezza. La stessa Polizia postale consiglia di verificare eventuali proposte di investimenti consultando fonti ufficiali come i siti della Consob o della Banca d’Italia. Essere tempestivi e cauti aiuta a non cadere nella trappola: prima si sporge denuncia e maggiori sono le probabilità che gli autori vengano identificati e che i fondi possano essere almeno in parte recuperati. Il caso della truffa Fininvest è solo uno degli esempi più recenti di come il crimine digitale si adatti con rapidità, sfruttando nomi famosi e strumenti tecnologici avanzati per colpire sempre nuove vittime.