Minecraft è conosciuto per la sua libertà creativa, i paesaggi infiniti e la possibilità di costruire nuovi mondi… quadrati. Dal 2020 una parte del gioco ha assunto una forte connotazione politica e culturale grazie al progetto The Uncensored Library che trasforma il mondo virtuale di Minecraft in un rifugio anti-censura. Per dirla con George Orwell: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato” e gli scenari (nemmeno più tanto) distopici del suo romanzo 1984 aleggiano spesso nel nostro quotidiano. Viviamo un’epoca in cui la censura è ancora diffusa in molti Paesi, e in una realtà dominata dal digitale - e da piattaforme sempre più controllate – la soluzione salvifica sembra arriva proprio da Minecraft, un videogioco che diventa rifugio per la verità.
The Uncensored Library
È una biblioteca virtuale costruita interamente nel mondo "cubico" di Minecraft, e permette la conservazione e l’accesso a decine di articoli ‘reali’ censurati, provenienti da paesi dove l'informazione è controllata, manipolata se non soppressa. Fu lanciata il 12 marzo in occasione della Giornata Mondiale contro la Censura Online, questa "biblioteca non censurata" voluta da Reporter Senza Frontiere (Rsf) - organizzazione attiva a favore della libertà di stampa – in collaborazione con il collettivo di designer digitali BlockWorks, che in tre mesi ha costruito oltre 12 milioni di blocchi della struttura architettonica delle Library, in stile neoclassico ispirato a edifici simbolo della conoscenza come la New York Public Library.
Public contents
La biblioteca si presenta come un'opera imponente, in cui ciascuna sala è dedicata a un Paese in cui è attiva la censura e la libertà di stampa è limitata. Camminando nei corridoi si può accedere ad articoli di giornalisti perseguitati – nel mondo reale - o assassinati per aver denunciato verità scomode. I testi sono disponibili sia nella lingua originale che tradotti in inglese, e vengono custoditi nei libri interattivi di Minecraft che non possono essere modificati o cancellati. A garanzia dell'integrità delle informazioni e la loro sopravvivenza nel tempo. È possibile accedere alla biblioteca collegandosi al server ufficiale o scaricando il Mondo della Library che può così essere esplorata in locale, senza limitazioni geografiche.
Il cortocircuito di Fabio Viola
Il video gioco è visto di solito “come antitetico rispetto alla libertà e all’attivismo, ma questa operazione crea un cortocircuito” racconta a L’Espresso Fabio Viola, uno dei più influenti gamification designer al mondo, e spiega “perché porta un contenuto politico in un mondo digitale, non un repository online o una semplice biblioteca virtuale, ma un videogioco”. Per Viola “questa operazione racconta come oggi sempre più spesso l'attivismo passa anche attraverso ecosistemi digitali”. E Minecraft non è solo un videogioco, ma è un mondo aperto, libero e al momento non censurato e non censurabile. Anche se, sottolinea l’esperto, si tratta “comunque di un mondo privato. Quindi un giorno Microsoft - che la proprietaria di Minecraft - potrebbe decidere di spegnere i server e cambiare le regole”. Ma questo scenario oscurantista è solo ipotetico, e volendo guardare all’aspetto positivo, uno dei tanti, di questa operazione: “Avvicina a un tema complesso - come quello della libertà di stampa e della censura - una popolazione giovane perché di base Minecraft è vissuto da oltre 100 milioni di persone largamente under venti”. C’è una piccola barriera all’ingresso, anche culturale: “Non è pensato per salvaguardare o per rendere accessibili questi contenuti per mia mamma o mia nonna, che non frequentano quelle piattaforme e mai le frequenteranno, perché bisogna recarsi in quel sito internet, scaricare la mappa, essere proprietari del videogioco e solo dopo si può accedere a questi libri”.
L'apprendimento capovolto
Resta alto il livello dei contenuti, che sono stati caricati nelle versioni originali. È sicuramente un invito ai giovani ad affinare mente e pensiero ma, visto che il mondo che contiene questo tesoro di resistenza è “un mondo videoludico, una libreria dentro un mondo videoludico” dice Viola, assistiamo “a un'azione che può generare un apprendimento capovolto che vede il figlio, la figlia, lo studente o la studentessa mostrare l’accesso al genitore o all’insegnante e introdurlo a questo mondo”.
La forza del marketing
Questa azione di sensibilizzazione è così efficace perché sfrutta al massimo il ‘”marketing comunicativo, perché portare dei contenuti così importanti e dei temi così seri dentro ad una piattaforma di gioco e questo crea tanta comunicazione e dà tanta visibilità all'iniziativa”. Fabio Viola sottolinea che se si fosse trattato di una semplice biblioteca online “avrebbe generato molta meno attenzione mediatica. Questo ci fa anche capire che i videogiochi non sono solo e per forza luoghi dell'intrattenimento o ludici, ma possono prestarsi per trattare temi complessi anche in maniera sofisticata”.
L'arte in ogni forma
All’interno della "biblioteca non censurata" non si trovano solo articoli o libri, ma anche installazioni artistiche e simboliche che amplificano il messaggio politico e culturale del progetto. Nella sezione della biblioteca dedicata alla Russia troviamo il Kraken dei Dati, gigantesca creatura mitologica che emerge da un mare di codici binari, rappresenta l’enorme sforzo fatto da quel governo per controllare l’informazione digitale. Nei corridoi del Vietnam c’è il "labirinto della verità" che simboleggia le difficoltà di accedere all’informazione libera in un contesto di repressione e sorveglianza. Ogni padiglione è pensato per stimolare la riflessione, combinando estetica e contenuto in un’esperienza multimediale, e nel tempo si sono aggiunte nuove stanze dedicate a paesi come Iran, Bielorussia, Eritrea e Brasile.
Legacy
The Uncensored Library è un’eredità viva della secolare battaglia per la libertà di stampa e di espressione. È la dimostrazione che anche in un ambiente ludico come appunto Minecraft, si possa lavorare per tutelare le libertà fondamentali. Un gesto potente, capace di ispirare nuove generazioni e di restituire voce a chi è stato costretto al silenzio. In un tempo in cui la verità può essere manipolata, cancellata o riscritta la conoscenza condivisa può resistere alla censura. E solo chi conserva la memoria può difendere il futuro.