Se Instagram censura la foto anti-cancro

Una fotografa italiana scatta al Pride 2015 di New York l'immagine di due ragazze che hanno subito la mastectomia. E, mentre i social sposano la campagna 'LoveWins', la posta sul social network per la condivisione di immagini. Che però la rimuove perchè 'non conforme agli standard'

Guardate questa foto suggestiva. Viene dal “Pride 2015” di New York. La più grande festa di orgoglio LGBT di sempre. Sarà che solo due giorni prima la Corte suprema statunitense aveva stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche per le coppie omosessuali. Una decisione storica che aveva fatto subito il giro del mondo, grazie all’istantaneità della Rete e all’hashtag virale “LoveWins”.

Il giorno dopo, Facebook e tutti gli altri principali social network avevano sposato la svolta epocale, con layout ad hoc o consentendo agli utenti di personalizzare la propria immagine del profilo col filtro “arcobaleno”, da quarant’anni simbolo delle comunità gay, lesbiche, bisessuali e transgender. L’iniziativa era stata salutata con entusiasmo da tanti (“sentinelle in piedi” escluse). Una “bella lezione di civiltà”. 2.0.

Guardate bene questa foto. L’ha scattata, al Pride di NYC, Claudia Ferri, fotografa di scena di Offline, un nuovo programma televisivo che andrà in onda da giovedì 16 luglio alle 23.30 su Rai 2 e che parlerà di culture e “fenomenologie social”. Raffigura due donne coi seni asportati. Hanno subito entrambe una delicata operazione di mastectomia totale. Vittime del cancro al seno, e di una delle sue forme più virulente. Eppure sorridono, mostrando con orgoglio le proprie cicatrici. L’orgoglio LGBT che si mescola al coraggio di non voler soccombere alla malattia. Sul torace della ragazza bionda campeggia la scritta viola “Fuck Cancer”. Lo scatto commuove, fa riflettere con leggerezza e dà corpo e voce alla battaglia senza quartiere contro il più diffuso tumore femminile. Dice più di mille opuscoli sulla prevenzione. Trasuda purezza e forza d’animo. Non suscita pruriti o bassi istinti para-pornografici.

“Ho pubblicato la foto su Instagram e poi l’ho condivisa su Facebook, sul mio profilo e sulla pagina di “Offline" ci racconta Claudia Ferri "Quando ho rifatto l’accesso a Instagram, mi è arrivata la comunicazione che era stata eliminata. Nel frattempo era stata “bannata” anche da Facebook. Sono rimasta di stucco. Il motivo della censura? La foto non era conforme agli standard dell’applicazione”. Un po’ l’equivalente social dell’ “oltraggio al comune senso del pudore”.

Claudia ha protestato: “Avete rimosso un’immagine positiva a favore della lotta contro il cancro al seno. Complimenti! Mi sforzo, mi scervello ma proprio non riesco a capire cosa ci sia di scandaloso in questa foto. È questa la nuova libertà?”. Subito dopo ha ricondiviso la foto “incriminata” su Facebook, e come lei hanno fatto anche altri, e a sua volta qualcuno di loro ha ricevuto una segnalazione per “contenuti inappropriati”.

Negli ultimi tempi Instagram, la più popolare app di condivisione immagini (dal 2012 è di proprietà di Facebook), sta conducendo una crociata contro gli scatti e i contenuti osé o esplicitamente erotici. A pagarne le conseguenze anche celebrities come Madonna e Rihanna. Eppure basta farsi un giro di smartphone per trovarci di tutto, sia su Instagram che sulla casa-madre Facebook. Escort, hashtag scopertamente sessuali, devianze e parafilie varie, elogi a Sara Tommasi&Andrea Diprè (840 mila mipiace su Fb quest’ultimo), autori del video e “hit”, da bassissimo impero “Nel mio privè” (ritornello: “vieni anche tu, nel mio privé/coca e mignotte, anche per te”).

Senza dimenticare il proliferare inesauribile di bufale, sarabande nazi-fascistoidi e insulti al comune senso del buon gusto, e dell’intelligenza. “Facile e anche un po’ ipocrita, poi, una tantum, travestirsi d’arcobaleno” commenta Alice Lizza, conduttrice di Offline, la trasmissione tv (dal 16 luglio in seconda serata su Rai2) in cui saranno trasmessi i filmati originali censurati. Offline ha girato gli States, l’Europa e l’Italia per intervistare, tra gli altri, Zach King (“l’illusionista di Vine”), David LaChapelle, Milo Manara, Paul Budnitz (inventore del social alternativo Ello), l’artista Vanessa Beecroft, Sebastian Chan (l’uomo che sta rivoluzionando i musei rendendoli “usb friendly”), Lorenzo Thione (l’italiano che ha creato il motore di ricerca Bing), Tanino Liberatore, Maccio Capatonda, Caparezza e Linus. Quattro puntate che racconteranno come la società e le interazioni umane stanno cambiando per effetto delle reti sociali che corrono su Internet. Un viaggio intorno ai nuovi modi di vivere nell’era dei social network e del full-time online. Una navigazione fisica nel mondo del progresso, o presunto tale.

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