Simone Pillon vi vuole fare indignare per far crescere la sua pagina Facebook

Il vergognoso messaggio su Vittorio Zucconi è parte di una strategia ben definita e che sul social blu funziona alla perfezione: basta che se ne parli per aumentare la portata (e i like). Non a caso la sua pagina è quella che cresce di più negli ultimi mesi

Iniziamo in maniera brutale: al senatore Simone Pillon della morte di Vittorio Zucconi non interessa assolutamente nulla. Il suo vergognoso messaggio sul giornalista aveva ed ha un solo obiettivo, che è stato centrato in pieno: far casino su Facebook.

L'indignazione di una parte dei lettori (sacrosanta), gli articoli che attaccano quel messaggio (comprensibili), le replice e le controrepliche erano prevedibili e sono puntualmente arrivate. Come previsto.

Per capire il perché di quello e di tanti altri messaggi che il senatore Pillon e molti politici rilanciano sui social bisogna quindi non tanto interrogarsi sullo spessore umano di queste persone, quanto sul funzionamento dei maledetti algoritmi di Facebook. Senza andare troppo sul tecnico, citiamo solo due parole: portata e interazioni. La prima, la portata, è il numero di persone che "vedono" quello che tu scrivi su Facebook: un numero che è solo in parte correlato al numero di fan che quella pagina ha accumulato. Per far aumentare la portata è fondamentale l'altro elemento, le interazioni, cioè il numero di persone che mette like, commenta o condivide quel messaggio. Semplificando un po' la cosa possiamo dire che più interazioni ci sono, più aumenta la portata e più aumenteranno i like alla pagina. Si innesca insomma un circolo virtuoso.
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Torniamo quindi al nostro senatore Pillon. Come l'Espresso ha raccontato qualche settimana fa, il leghista ha assoldato nei mesi scorsi uno dei golden boy della destra-social italiana per farsi curare la pagina Facebook, fino a quel momento del tutto invisibile e irrilevante. Si chiama Matteo Montevecchi ed è diventato una star dei social trollando su twitter gli avversari politici e postandone poi gli screenshot. Il trollaggio come strategia politica è quindi proprio ciò che ha portato come Know how alla corte di Pillon e quanto fatto sul corpo di Zucconi.

Puro trolling, diretto con attenzione "contro" i propri nemici, per accumulare like e far diventare virale la pagina.

Una strategia che, piaccia o no, funziona benissimo su Facebook. E lo dimostrano i numeri. La pagina del senatore Pillon è quella che cresce in percentuale di più tra tutti i politici italiani negli ultimi mesi: un tasso di engagement del 14 per cento (Salvini ha il 15, Di Maio il 5), crescita settimanale del 4 per cento e tante altre statistiche dimostrano questo assunto.

Che cosa volete che importi il rispetto di un morto di fronte ai like di Facebook?

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