Il passato è il futuro per Toyota Aygo X, piccola crossover di 3,70 metri di lunghezza con una storia ventennale – nata nel 2005 in Europa per l’Europa, quando si chiamava solo Aygo ed era una cinque porte urbana – cui adesso viene aggiunto un nuovo capitolo. Dalla fine dell’anno, Aygo X sarà in vendita con una motorizzazione full hybrid, completando il processo di elettrificazione dell’intera gamma Toyota, fattore distintivo del marchio sul mercato.
I vantaggi dell’elettrificazione
La Aygo X con sistema full hybrid significa passare dall’attuale versione benzina con 72 cavalli a 116. “Tutti i nostri prodotti – ci dice Andrea Carlucci, vice president per lo sviluppo prodotto di Toyota Europe nel corso della presentazione del modello nella capitale belga – non sono soltanto focalizzati sull’elettrificazione, ma anche su ciò che chiamiamo fun to drive”. Insomma, una promessa di brio cui è facile credere, considerando che 44 cavalli in più sono tanti su una citycar già agile e leggera.
I numeri della piccola giapponese
Toyota ha prodotto la Aygo dal 2005 al 2021 insieme a Peugeot e Citroen per condividere gli oneri e raggiungere meglio un break even, vendendone ben 1,4 milioni, molte di più delle sorelle rivali. Poi, dal 2022 ha fatto in proprio la Aygo X, look da crossover e più originale, vendendone fino ad ora altre 287.000 unità. Piccoli grandi numeri per un segmento poco profittevole e per questo motivo abbandonato da tempo da alcuni concorrenti.
In vendita dalla fine dell’anno
La Toyota Aygo X Hybrid andrà in produzione nella sua fabbrica nella Repubblica Ceca da novembre, per cui dall’apertura ordini in estate sarà consegnata ai clienti non prima della fine dell’anno o inizio 2026. Prezzi top secret, per adesso. Rispetto all’attuale, è 7 centimetri più lunga: proporzioni e spazi interni sono gli stessi, l’allungamento è stato fatto nella parte frontale per poter ospitare sotto il pianale la batteria per il motore elettrico. Con l’arrivo della versione Hybrid, Toyota lancia anche su Aygo X l’allestimento GR Sport, con interventi sull’assetto per renderla ancora più “fun to drive”.