Il progetto della torre, chiamata anche Okhta Center dal nome del vicino fiume, aveva scatenato negli ultimi quattro anni violenti dibattiti perché a San Pietroburgo vige una legge che fissa a quarantadue metri l'altezza degli edifici. Il nuovo torrione ignorava platealmente tutto questo e mandava a pallino l'identità storico e architettonica della città.
Per una volta l'intera società civile della città, notoriamente passiva, si era ribellata al volere della potentissima governatrice, Valentina Matvienko, da sempre sostenitrice dell'obbrobrio architettonico, e dello stesso Cremlino.
L'anno scorso l'Unesco aveva persino minacciato di togliere la Venezia del Nord dalla sua lista di siti protetti. La Torre insomma, chiamata anche "pannocchia" o "fallo" dai suoi detrattori, era diventata un pomo della discordia politico e artistico.
Contro ogni aspettativa, a metà dicembre il Cremlino e la governatrice hanno fatto marcia indietro, venendo incontro - per una volta - alle proteste della società civile. Canta vittoria il collettivo "Chto Delat?", un gruppo di una decina tra filosofi, critici dell'arte, giornalisti e architetti che della lotta alla Okhto Tower aveva fatto una ragione di vita. Alla torre hanno dedicato il video che potete vedere qui, un "songspiel" ispirato al teatro musicale di Bertolt Brecht e di Kurt Weill, ovvero una forma artistica che mira ad avvicinare musica popolare e teatro, e trasmettere riflessioni politiche a un pubblico ampio e popolare.
'Tower Songspiel' (2010) è solo il terzo video di un intero ciclo che si trova in mostra alla Galleria ar/ge Kunst di Bolzano fino al 22 gennaio 2011, assieme a 'Perestroika Songspiel' (2008), sugli anni di Gorbachev, e 'Partisans Songspiel' (2009) sulla democratizzazione di Belgrado.

Il film è strutturato come un confronto tra due mondi: in uno c'è il Potere, rappresentato da un manager di pubbliche relazioni, un politico locale, l'addetto alla sicurezza di una società e un rappresentante della Chiesa ortodossa, nell'altro c'è un coro composto da persone di vari gruppi sociali, dall'intelligentsia, agli operai, passando per pensionati, disoccupati e immigrati. Sono due mondi contrapposti: gli affaristi e gli intellettuali, il potere e la violenza contro la cultura e la società civile.
Iniziato come un video contro una torre, è diventato una riflessione intelligente e arguta sulla Russia di Putin e Medvedev.