La decisione della Commissione sulla tassonomia serve ad accontentare gli interessi di Francia e Germania. «Ma si doveva indicare la strada giusta ai futuri investimenti, non confermare la situazione fossile attuale». Parla Bas Eickhout, europarlamentare dei verdi olandesi

La Commissione europea ha deciso. La cosiddetta tassonomia, ovvero la classificazione degli investimenti verdi, includerà anche gli impianti nucleari e il gas, nonostante l'opposizione degli esperti, per mettere d'accordo le esigenze di tutti e 27 gli stati. Saranno considerate sostenibili le centrali nucleari con permessi di costruzione ante 2045 e le centrali a gas per al produzione di elettricità che emettono meno di 270 grammi di CO2 per kilowattora fino al 2031 o meno di 100 grammi per tutta la loro vita utile. L'atto entrerà in vigore entro due mesi se non saranno sollevate obiezioni. Il Consiglio può opporsi con il voto contrario di 20 stati membri, altamente improbabile, mentre il parlamento con la maggioranza assoluta, ovvero con almeno 353 deputati in plenaria. L’olandese Bas Eickhout è tra coloro che sta cercando di ottenere quella maggioranza.

 

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Qual è la posizione del gruppo dei Verdi nell'Europarlamento e perché?
«Noi Verdi siamo molto negativi sull'inclusione tra gli investimenti verdi sia del nucleare sia del gas. È stato un errore grave da parte della Commissione. Cercheremo di creare una maggioranza assoluta in parlamento per bloccare la Tassonomia: verdi, Gue, socialisti sono tutti contrari. Ma anche tra popolari e liberali ci sono molti europarlamentari che sono d'accordo con noi».

 

Perché questa contrarietà assoluta?
«Perché la tassonomia deve indicare la strada giusta ai futuri investimenti, non confermare la situazione fossile attuale».

 

Pensate di avere una chance nel bloccare la Commissione?
«Il parlamento sicuramente può provarci perché potremmo avere la maggioranza assoluta. Invece è una causa persa al Consiglio, dove servirebbero venti stati contrari e non ci sono».

 

Alcuni stati hanno minacciato di ricorrere alla Corte di giustizia pur di bloccare questo atto delegato…
«Si potrà andare in tribunale solo dopo l'approvazione ufficiale. Quindi dobbiamo concentrarci adesso sul bloccarlo in parlamento».

 

Bas Eickhout

Cosa avrebbe dovuto fare la Commissione?
«Avrebbero dovuto ascoltarci e mettere gas e nucleare, che pur sono utili alla transazione, in una categoria separata, caratterizzata da un'etichetta gialla, creando appositamente una nuova proposta legislativa. Invece ora è tutto assieme: il nucleare è altamente controverso mentre per il gas il problema è che emette più CO2 di tutte le altre forme di energia. Non può essere considerato verde».

 

Bella contraddizione per il paladino del verde, il vicepresidente Frans Timmermans.
«La regista della tassonomia è Ursula von der Leyen, che è stata messa alle strette dai capi di Stato durante lo scorso Consiglio di ottobre. E lei, che non vuole mai contraddire i capi di Stato, ha accettato di inserire nucleare e gas, accontentando tutti, in questo atto delegato senza capirne davvero le conseguenze negative per l'Europa e per il resto del mondo. Un giudizio politico che contesto duramente».

 

Pascal Canfin, ex verde ora eurodeputato  liberale, capo della commissione ambiente, dice che lui trova normale l'inserimento di gas e nucleare visto che ne abbiamo bisogno…
«Canfin si conferma un politico non ambientalista ma molto francese. E quanto al gas, siamo in Europa tutti troppo dipendenti dal gas ed è per questo che i nuovi investimenti dovrebbero allontanarsi dal gas verso le energie rinnovabili. Altrimenti nei prossimi anni, per Paesi come l'Italia, che già usano il gas e non il carbone, non cambierà nulla. La tassonomia avrebbe dovuto aiutare a indicare la strada di come cambiare, non confermare lo status quo. E a dirlo è stata soprattutto la piattaforma degli esperti che avrebbero dovuto fare da consulenti alla Commissione ma che la Commissione non ha ascoltato. Loro dicono che inserendo nucleare e gas fino al 2030 non avremo nessuna riduzione delle emissioni».

 

La Germania era contraria al nucleare ma non ha votato contro in commissione. Invece i commissari di Austria, Spagna e Danimarca si sono opposti. L'Italia è stata molto silenziosa, con una mossa politica di Gentiloni che ha fatto trapelare di non approvare la tassonomia ma che ha votato a favore…
«Il silenzio dell'Italia è una vergogna. Però Mario Draghi deve fare attenzione a stare troppo dalla parte di Emmanuele Macron. Oggi è lui il solo vincitore della tassonomia ma potrebbe rivoltarglisi contro. Quando si tratterà di modificare il patto di stabilità nei prossimi mesi, in quanti vorranno fare sconti per tenere fuori dal calcolo del deficit gli investimenti verdi, se questi comprendono anche il nucleare?».

 

Sempre che la tassonomia sia il criterio utilizzato…
«La tassonomia è già in vigore e funziona bene. È l'aggiunta di nucleare e gas che la mina. E per quanto riguarda il gas avrà anche conseguenze fiscali importanti perché arriveranno investimenti sui fossili che sarebbero potuti andare alle energie rinnovabili. Ci troveremo bloccati sul fossile. Una vera tragedia: la Commissione ha rinunciato alla leadership mondiale sulla finanza verde».