Mi sono imbattuto in Salvage , un trimestrale britannico. La “g” è disegnata con falce e martello e “salvage” può significare molte cose, ma l’accezione che io preferisco è “oggetti recuperati”. Qualcosa che dal passato torna, a ricordarci che tutto sommato esiste, fuori e dentro di noi. E poi c’è Jacobin, altra rivista che consiglio. Si definisce «una voce autorevole della Sinistra Americana, che offre prospettive socialiste sulla politica, l’economia e la cultura». Un mondo che sembra lontano e polveroso; sepolto dalle politiche di destra che attuano anche e soprattutto governi di sinistra. Un mondo che, stando alla self description di Salvage, «si è guadagnato il suo pessimismo e desidera ardentemente che qualcuno dimostri che è in errore».
Quanto a me , era da tanto che non mi sentivo intimamente vicino a una definizione. Di me si dice che racconti solo ciò che non va, solo ciò che diffama Napoli, l’Italia, il nord Italia, Londra, il Messico. E quindi sì, faccio mia la definizione di Salvage: sono un pessimista cronico, mi sono guadagnato sul campo il diritto a esserlo e ogni giorno lavoro perché min si dimostri che mi trovo in errore. Che mi contraddica con buone notizie e buone pratiche. Su Salvage ho letto un saggio molto interessante che riguarda l’Italia; il titolo “Country for Old Men” rispecchia quello che siamo: un paese per vecchi. L’autore non è italiano, ma conosce molto bene la storia economica e politica del nostro paese (su Jacobin ha scritto saggi interessanti sull’anti-berlusconismo e Trump e sul referendum costituzionale). David Broder ha chiara la situazione italiana pur essendo straniero e pur avendo idee politiche definite che potrebbero in qualche modo, secondo qualche stolto, condizionare la linearità della sua analisi. Ma è un economista e guarda la politica attraverso una prospettiva tutt’altro che falsante: non è di parte, è (lo immagino) pessimista e speranzoso che qualcuno gli dica che ha torto. Difficilmente accadrà. Broder ci descrive come un Paese senza direzione, dove un governo di sinistra fa leggi che la destra non si sarebbe mai sognata di fare con tanta disinvoltura. Un Paese che ignora – è il termine giusto – a tal punto i giovani da fregarsene di chi sceglie di andare via. Un Paese in cui si stanno già prospettando alleanze indigeribili (M5S e Lega vs Pd e Forza Italia) e in cui la disoccupazione giovanile, che supera il 40%, non è percepita come un punto di non ritorno.
Nessuna possibilità di trovare una soluzione e il M5S si fa almeno in due per raccattare consenso ovunque. Il vice presidente della Camera, dopo essere stato l’utile idiota del governo Gentiloni, accelerando di fatto con la sua violenta campagna anti Ong il lavoro sporco di Minniti, oggi continua a fare da collante per chi blatera un indistinto “gli italiani prima”. Ma il M5S propone anche la linea, diametralmente opposta, di Roberto Fico, che a differenza di Di Maio, reagisce agli sgomberi dei rifugiati eritrei a Roma condannandoli, mostrando che il Movimento ha anche un lato umano e che quindi va bene per tutti. Broder parla di un M5S che nonostante abbia fallito la propria missione, continuerà ad avere il consenso di chi non ha altra certezza che questa: il tavolo va ribaltato per provare a cambiare una situazione insostenibile. Perché l’Italia non è accogliente con nessuno. Non vuole migranti, ma non vuole nemmeno italiani. I giovani sono senza lavoro? Che se ne vadano, che si arrangino (Poletti dixit).
Mi ha colpito una storia che qualche mese fa ha raccontato Annalisa Camilli, una storia che sembra riguardare solo migranti, ma che in realtà riguarda molto di più noi. A Roma esiste un piazzale ribattezzato piazzale Maslax. Maslax Moxamed è un diciannovenne somalo arrivato in Italia. Qui lo indentificano e gli prendono le impronte digitali. Riesce a raggiungere il Belgio, dove vive per un po’, ma per il regolamento di Dublino deve tornare in Italia. Maslax torna e si suicida. Chi lo ha conosciuto dice che voleva andare negli Stati Uniti, ma in Belgio stava comunque meglio che in Italia. La sua storia mi ha fatto ricordare un verso di Lucio Dalla: “Intanto un mistico, forse un aviatore, inventò la commozione che mise d’accordo tutti, i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio così da potersi guardare”. Ecco, Maslax è il pezzo di specchio e i brutti siamo noi. Ma brutti davvero.