La delegazione ha chiesto al capo della chiesa ortodossa di estendere a tutti i napoletani l’anatema lanciato contro gli omosessuali. «La sintonia è evidente»

Questo articolo è pubblicato senza firma come segno di protesta dei giornalisti dell’Espresso per la cessione della testata da parte del gruppo Gedi. Tutte le informazioni qui

 

Il patriarca di Mosca Kirill, dopo l’appassionato sermone nel quale ha giustificato l’invasione dell’Ucraina indicando nei gay il vero nemico della Tradizione, della Religione e della Famiglia, ha ricevuto una delegazione di ultras del Verona, guidata dall’ex ministro leghista Lorenzo Fontana. Gli è stato proposto un gemellaggio, con la richiesta di estendere l’anatema non solo ai gay, ma anche ai napoletani. Kirill ha chiesto tempo per decidere. «Lo spirito è quello giusto», ha detto, «e la sintonia evidente, ma per la trasferta di Empoli non mi sento ancora pronto». In segno di fraternità con la delegazione veneta, ha comunque promesso di maledire ogni domenica le tifoserie avversarie, supplicando Dio di incenerirle sul posto.

 

Riarmo religioso La maledizione e l’anatema, e nella versione islamica la fatwa, sono considerate con sempre maggiore attenzione dagli strateghi militari. «Si tratta di armi vere e proprie», spiega Edward Luttwak, appassionato di guerre e autore del saggio “Give War a chance” (non è una battuta, è il vero titolo, nda), «e vanno incluse con tutti gli onori nella lista delle armi, questi meravigliosi prodotti dell’ingegno umano. Se avete mai visto un pope maledire qualcuno, o un cappellano militare benedire un missile augurandogli di centrare il bersaglio, vi sarà apparso chiaro che perfino le Chiese, nonostante i preti portino la sottana, possono dare il loro fondamentale contributo al trionfo della guerra, della virilità e dell’onore».

 

La conversione Molti tra i cattolici tradizionalisti, disgustati dall’ecumenismo e dal pacifismo di Bergoglio, il papa comunista, dopo lo storico discorso di Kirill stanno pensando di convertirsi alla chiesa ortodossa di Mosca. Matteo Salvini si è già procurato, per ostentarlo nei comizi, il rosario ortodosso, molto più autorevole di quello cattolico. È stato progettato nel quarto secolo da San Pacomio ed è in corda grezza, in mondo da scorticare le dita mentre viene snocciolato dall’orante. La preghiera, senza la mortificazione e la sofferenza, dà meno soddisfazione. Oltre al rosario di Pacomio, Salvini medita di adottare anche il crocifisso di Procopio, da brandire con vigore per calarlo in testa al nemico. Ma pesa tre quintali e maneggiarlo nei comizi comporta qualche difficoltà logistica. Idem per il messale di Pancrazio, un enorme incunabolo trasportabile solo con un furgone refrigerato, per non rovinare la preziosa rilegatura di ossa umane.

 

La telefonata Per spiegare meglio la sua posizione di belligerante, Kirill negli ultimi giorni ha spesso telefonato a papa Francesco, senza mai ricevere risposta. La diplomazia vaticana ha spiegato a Kirill che Francesco aveva il cellulare scarico; che aveva lasciato il telefono in macchina; che gli era stato rubato in pizzeria; che aveva silenziato la suoneria mentre guardava i Simpson e si era dimenticato di riattivarla; ma nessuna di queste versioni è stata ritenuta credibile dall’entourage di Kirill. Convinto che il Papa sia stato rapito da agenti dell’ateismo, o addirittura da terroristi omosessuali, Kirill intende recarsi personalmente a Roma per un chiarimento, ma per il momento i carri armati sono tutti impegnati in Ucraina.

 

Putin Crede in Dio, ma lo considera una divinità minore rispetto alla Grande Russia. Fu la Russia a creare Dio, non viceversa, come sta scritto nel Grande Libro di Minsk, scritto con il sangue (non il suo) dal monaco Ivan nel quinto secolo. La posizione è simile a quella di Donald Trump, che crede in Dio, ma solo come suo possibile vicepresidente. Più articolata la posizione del sovranismo europeo, secondo il quale ogni Nazione deve avere il suo Dio, che diventa così una specie di santo patrono della Patria. Il proposito è combattere l’idea, pericolosissima, che esista un Dio mondialista, indifferente alle frontiere. Il rischio è il politeismo, molto complicato da gestire.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Il rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso