Tutte le famiglie felici sono uguali. Ogni famiglia infelice mangia una pesca a modo suo. A guardare con l’attenzione che merita lo spot Esselunga, che è sempre uno spot e quindi in quanto tale andrebbe rigorosamente visto di sfuggita, viene da pensare che persino il dorato mondo descritto dalla pubblicità ha scoperto che le coppie scoppiano, i bambini vengono trasportati come buste della spesa da una casa a un’altra ma spesso e volentieri senza alcun dramma in corso. O forse sì, dipende dalle coppie, dipende dai piccoli, dipende dagli avvocati e da quante urla sono state riversate prima di uscire di casa con le valigie. Insomma, dipende dalla vita vera.
Siamo stati male educati da decenni in cui un padre e una madre, rigorosamente eterosessuali e possibilmente con figli pari e di genere diverso, si ostinavano a ridere appena svegli per il piacere di vedere uno straccio di merendina che si tuffava in una tazza di latte. E all’improvviso viene fuori un micro film in cui seppur di una virgola cambia la prospettiva.
La mamma fa la spesa con la bambina, la bambina scappa per comprare una pesca perfetta nel supermercato dove non serve neppure pesarla, le due tornano a casa, giocano, ridono e poi la piccina prende lo zainetto perché è arrivato il padre separato per portarla a casa propria. A quel punto, mentre la musica strappalacrime avanza, la bambina sale e in macchina, offre al padre la famosa pesca neanche fosse la mela di Biancaneve e gli dice: «Questa te la manda la mamma». Musica, lacrime, atmosfera triste, gomitate di sottintesi, fine. Perché come recita il claim, «Non c’è una spesa che non sia importante».
Ora non è una grande idea quella di questo spot firmato dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana . Ma non c’è dubbio che una coppia separata sia una rarità del mondo promozionale patinato per sua stessa essenza, e un po’ lo sforzo andrebbe apprezzato.
Invece il popolo del web ha emesso il suo verdetto, accusandolo di essere uno spot governativo contro il divorzio. Ma al di là della sceneggiatura buttata un po’ a caso non sembra certo più pericoloso del celebre rigatone che un’altra bambina metteva di nascosto nella giacca del padre che andava al lavoro come ogni buon maschio che si rispetti. E poi, visto il sistematico attacco all’aborto di questi tempi forse sarebbe bene non suggerire nuovi appigli a cui aggrapparsi…