
In aula per l'accusa ci sono Ilda Boccassini, mise total black e gioielli in corallo come accadeva per il processo Sm, e il pm Antonio Sangermano. Dall'altra parte l'avvocato Giorgio Perroni, sostituto processuale dei difensori del premier. Le parti offese, i funzionari di Polizia, Ruby e il ministero dell'Interno non hanno chiesto di costituirsi parte civile.
Erano però presenti gli avvocati Luca Gentili, per Giorgia Iafrate la funzionaria di turno la notte del 27 maggio 2010 quando Berlusconi chiamò per la liberazione della giovane marocchina minorenne, e Paola Boccardi che rappresenta proprio Karima El Marough. Che spiega la decisione di non costituirsi parte civile nel processo: "Non è questa la sede per chiedere i danni. Ruby viene fermata per strada da uomini di cinquantanni...E' sconcertante. Viene considerata una prostituta ma lei non ha mai operato la scelta della prostituzione. Ci sono danni di immagine, ma Karima non ritiene di aver subito un danno per aver avuto accesso alla residenza di Arcore o per aver frequentato il presidente. La costituzione di parte civile avrebbe contrastato con quello che ha sempre dichiarato e cioè che non è maia stata oggetto di atta sessuali da parte del presidente Berlusconi. Chiedere il risarcimento del danno sarebbe conseguenza di un reato. Su Karima pende uan condanna tremenda, quella mediatica, di essere una prostituta. E' una giovane donna da proteggere, non è tranquilla ora. Verrà messa al centro di tante domande. Deve provare a fare una vita normale, vorrebbe una vita normale".
L'avvocato Perroni ritiene che la mancata costituzione "sia in linea con quelle che sono state sempre le dichiarazioni della ragazza". L'avvocato, che tutela la dottoressa Iafrate, giustifica la presenza così: "L'operato è stato conforme sia alle regole che alla prassi della Questura nei casi simili. Nessuna condotta anomala".
In aula c'erano un centinaio di giornalisti e inviati da tutto il mondo. Per entrare sono stati tutti identificati prima di accedere all'aula della prima corte d'Assise d'Appello in cui per l'occasione sono stati coperte le gabbie con teloni bianchi.
Ore 10:42 Il blogger Piero Ricca arringa alla folla fuori dal tribunale
Processo finito, davanti all'entrata del tribunale Piero Ricca arringa alla folla contro il questore
Ore 10:40: Perroni: 'Stiamo valutando se proporre la questione di competenza'
"La questione di competenza è una questione che stiamo valutando di proporre". Lo ha affermato l'avvocato Giorgio Perroni che insieme a Niccolò Ghedini, Piero Longo e Filippo Dinacci difende Silvio Berlusconi imputato a Milano al processo, che si è aperto oggi, sul caso Ruby. Perroni, l'unico degli avvocati presenti in aula, al termine dell'udienza 'lampo' ha anche affermato che se nessuno dei funzionari di polizia presenti in Questura nella notte tra il 27 e 28 maggio quando Ruby venne fermata e poi 'liberata' per via, come hanno ricostruito i pm, della telefonata ricevuta dal premier, non si costituiranno parte civile: "significa che non si sentono vittime, di alcun reato e di alcuna pressione". In aula era solo presente il legale di Giorgia Iafrate che comunque è uno degli agenti di polizia ritenuti parte offesa.
Ore 10: 30 L'avvocato: "Ruby non ha subito danni dal premier"
Nello spiegare i motivi per cui la sua assistita ha deciso di non costituirsi parte civile contro il premier, la legale di Karima el Mahroug ha spiegato che farlo avrebbe contrastato "con quello che Karima ha sempre detto, e cioè di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio". L'altro motivo della sua scelta - ha proseguito l'avvocato Boccardi - è che Karima ha sempre affermato di non essersi mai prostituita mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento".
Il legale di Ruby ha poi aggiunto: "Tutto questo contrasta con quello che Karima ha detto ai pm e con quella che è la sua verità. Essere parte civile significa chiedere i danni e Karima - ha precisato il legale - non ritiene di avere avuto alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il presidente del Consiglio".
"Per lei - ha concluso il legale - il danno è stato mediatico perchè è stata additata in tutto il mondo come prostituta anche se non ci sono in questo senso dichiarazione di alcuna persona ma solo presunzioni"
Ore 10:23 L'avvocato: "Ho consigliato a Karima di non venire mai in aula"
Karima el Mahroug potrebbe non essere mai presente al processo che porta il suo nome. A prospettarlo è il suo legale, l'avv. Paola Boccardo, al termine dell'udienza-lampo di questa mattina. "Io - ha detto la Boccardo - le ho consigliato di non venire oggi e le consiglierò di non venire anche nelle prossime udienze. Penso che anche lei non lo gradisca in questo momento, è una donna da proteggere, farla venire in aula per farsi vedere non è il caso".
Ore 10:15 Difesa Berlusconi: significativo Ruby e né funzionari come parte civile
Giorgio Perroni, sostituto processuale dei difensori di Silvio Berlusconi, all'uscita del Palazzo di Giustizia, in mezzo agli schiramenti contrapposti tra sostenitori del premier e oppositori ha dichiarato tra l'altro: "In questo processo non si è costuita nessuna parte civile. La decisione di non costiuirsi significa che per le persone che la procura aveva indicato come parte offese evidentemente i reati non esistono".
Ore 10:10
Leah McLaren, del newsmagazine canadese MacLean's: "Non esiste niente di simile in Nord America. Berlusconi doveva rassegnare le dimissioni per i suoi legami con la criminalità organizzata, ma in ogni caso appena è uscito il Rubygate"
Ore 10:10 La funzionaria della questura non si costituisce parte civile
Giorgia Iafrate, uno dei funzionari della polizia che si trovava in Questura la notte della telefonata di Silvio Berlusconi tra il 27 e il 28 maggio, non si costituirà parte civile. Lo ha confermato il suo avvocato Luca Gentili. Non erano presenti in aula gli avvocati di Pietro Ostuni e Ivo Morelli, gli altri due dirigenti di polizia che erano lì quella notte.
Ore 10 Ruby non si costituisce parte civile
Karima el Mahroug non si costituirà parte civile nel processo a carico di Silvio Berlusconi dove lei è considerata parte offesa rispetto al reato di prostituzione minorile. Lo ha annunciato il legale della ragazza Paola Boccardi
Ore 9:57 Berlusconi tramite legale: 'Voglio essere al processo'
Silvio Berlusconi, attraverso una lettera depositata dal suo legale ai giudici, ha fatto sapere che avrebbe voluto "partecipare" all'udienza, ma fa presente di avere oggi "impegni istituzionali". Il premier ha consentito comunque lo svolgimento dell'udienza anche in sua assenza senza alcun legittimo impedimento.
Ore 9:46 Rinvio dopo 7 minuti
Il processo è rinviato al 31 maggio. La seduta è durata 7 minuti. Tutti si alzano per inseguire gli avvocati.
Ore 9,30 Le firme dei giornali, l'assalto delle tv

Centinaia le troupe televisive schierate già dalle prime ore di questa mattina davanti al Palazzo di Giustizia di Milano con le 'fly' parcheggiate dalla parte opposta del tribunale a formare una lunga catena di parabole (foto). Tv anche da Giappone e dall' Australia, tantissimi i cronisti spagnoli con troupe arrivate anche dai Paesi Baschi. In assenza di meglio, cineoperatori e fotografi stranieri prendono d'assalto come fosse una novità il solito gazebo dei fan berlusconiani.
Ore 9:40 Arcidonna parte civile
Arcidonna si costituisce parte civile per lesione dignità donna.
Ore 9:38 Berlusconi 'contumace' per motivi istituzionali. In aula si sorride
Silvio Berlusconi, assente, viene dichiarato contumace. Il legale Giorgio Perroni sottolinea come l'assenza sia dovuta a "ragioni istituzionali" e dà il consenso all'avvio dell'udienza senza sollevare quindi legittimo impedimento. Sorrisi in aula.
Ore 9.26 Suona la campanella
In aula ci sono quasi 200 giornalisti, entrano gli altri avvocati e le stenografe. Mancano solo i giudici. Star del giornalismo in prima fila. Suona la Campanella: si parte.
Ore 9:25 Entra la Boccassini
Entra il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, con gli occhiali da sole. La difesa di Berlusconi e' già schierata. La Boccassini ha stretto la mano all'avvocato Giorgio Perroni, legale di Berlusconi. Poco dopo è arrivato in aula anche il pm Sangermano che insieme alla Boccassini e a Pietro Forno ha condotto l'inchiesta. In aula anche Paola Boccardi, legale di Ruby.
Ore 9:24 Arriva l'avvocato Perroni, della difesa di Berlusconi
Giorgio Perroni, che insieme a Niccolò Ghedini, Piero Longo e Filippo Dinacci fa parte del pool di legali che difendono Silvio Berlusconi, è arrivato in aula.
Ore 9:20 L'Indipentent: 'Situazione allucinante'
Ci sono almeno 150 giornalisti, l'aula continua a riempirsi. Michael Day del britannico The Independent sbotta: "La situazione e' allucinante,aspettiamo da tre ore un giudice che dirà che si finisce a maggio: ridicolo"
Ore 9:15 Bruti Liberati visita l'aula
Il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, che ha seguito passo passo l'inchiesta sul caso Ruby affidata agli aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e al pm Antonio Sangermano, si è intrattenuto per alcuni minuti nella maxi-aula della prima corte d'Assise d'appello, dove tra poco comincerà il processo a carico di Silvio Berlusconi.

Ore 9:03
Le gabbie per i detenuti sono coperte di teloni bianchi (foto) per non far brutta figura con i giornalisti stranieri.
Ore 8:50
I giornalisti entrano solo dall'ingresso di via Santa Barnaba, presenti molte testate straniere. Oltre al primo filtro all'ingresso di via San Barnaba al pianterreno del tribunale è stato costruito con transenne un percorso per l'accesso ai giornalisti in aula. Prima di entrare nell'area riservata alla stampa, però, nel grande atrio su cui si affaccia l'aula della Prima Corte d'assise d'appello i cronisti si devono accreditare. L'aula che è presidiata da numerosi carabinieri che invitano stampa e pubblico a spegnere i cellulari prima di entrare. Per il pubblico invece c'è solo un filtro all'entrata principale del Palagiustizia.

L'aula del processo 'Ruby' è già gremita di giornalisti a più di un'ora dell'avvio della prima udienza del dibattimento che vede Silvio Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile. I carabinieri controllano i corridoi (foto).
Secondo una procedura studiata per l'occasione, a partire dalle 7,40 di questa mattina, ciascun giornalista è stato identificato e dopo una mezz'ora è stato concesso l'ingresso in aula solo su chiamata nominale.
Non è ancora presente invece nessuno dei protagonisti del processo: giudici, pubblici ministeri e avvocati.
Ore 7:40
Si riuniscono giornalisti e forze dell'ordine: quattro camionette dei carabinieri e due della polizia. Nessun manifestante ancora.