Mentre Pompei cadeva a pezzi, nelle ambasciate italiane sparse per il mondo si brindava. Con il vino "Villa dei misteri Igt", che l'ex commissario straordinario della Protezione civile Marcello Fiori, responsabile del sito fino a qualche mese fa, aveva comprato dalla pregiata ditta Mastroberardino e spedito come gentile cadeau. Nell'elenco delle uscite effettuate negli ultimi mesi, in effetti, risulta un impegno di ben 55 mila euro verso l'azienda vitivinicola, soldi usati per acquistare uno stock di mille bottiglie.
Non sono state bevute tutte, però: quando un mese fa la nuova sovrintendente Jeannette Papadopoulos ha messo piede nel suo ufficio, ha scoperto che tra i beni da amministrare c'erano ancora 650 bottiglie di rosso pompeiano.
Fiori ha contestato l'inchiesta de "L'espresso" della scorsa settimana, affermando che "le presunte spese folli nel sito archeologico di Pompei" sarebbero "frutto di ricostruzioni fantasiose e distorte della realtà". In realtà il rendiconto custodito dalla sovrintendenza è preciso e accurato: specifica beneficiari, impegni, mandati di spesa e descrive di ogni stanziamento effettuato tra il 28 agosto 2008 e il 30 luglio 2010, ossia il periodo d'oro dei Bertolaso boys.
In mezzo a incarichi destinati a ditte specializzate nel restauro di teatri e domus, sono decine e decine le spese che appaiono un po' allegre. Una seconda puntata, dunque, è d'obbligo. Il vino è solo la cima dell'iceberg: troviamo 3.600 euro per "la rassegna stampa online", 7.800 euro per il servizio "audio speciale per la stagione teatrale" (altri 7.200 sono finiti nelle tasche della Elsag Datamat, azienda di Finmeccanica, per il "servizio di streaming audio-video" del Teatro Grande), mentre ben 2,4 milioni sono stati usati per l'allestimento, in un edificio ottocentesco chiamato Antiquarium, di un "Visitors Center" non ancora aperto al pubblico. Fanno capolino voci assai curiose, come i 3.762 euro destinati all'acquisto di semi dall'Antica Erboristeria Pompeiana, e spese duplicate: se l'associazione "Mecenate 90" (presidente onorario Gianni Letta) ha avuto 72mila euro per un'"indagine conoscitiva sul pubblico del sito", per lo stesso studio l'Università di Salerno ne ha avuti altri 24mila.
L'elenco sembra non finire mai. Oltre 11mila euro sono serviti a pagare venti musicisti per Natale e Capodanno 2009, più di 34mila euro sono stati investiti per due video promozionali, 90mila per l'organizzare un concorso di poesia (l'ideatore ha preso una consulenza da 22mila euro). Un posto di primo soccorso gestito dalla Croce Rossa è costato 336mila euro (per un anno), 71mila euro sono finiti alla Pasquale Di Paolo Sas per "la fornitura, il trasporto e l'installazione di Totem", senza dimenticare i 45mila dati alla stessa ditta per la "fornitura segnaletica esterna e materiale grafico". Il 3 marzo sono stati pagati 10.929 euro per ideare e rilegare 50 copie del "Piano degli interventi adottati dal commissario delegato", qualche giorno dopo 40mila euro sono finiti all'Enel per un "allaccio elettrico provvisorio" per la mostra "Pompei e il Vesuvio". Evento costosissimo: oltre ai 600mila euro finiti a "Comunicare Organizzando", bisogna aggiungere i 161mila girati alla Eurotend srl per la "realizzazione di un manufatto temporaneo completo di strutture primarie e secondarie". Traduzione: affitto di una tensostruttura.
Non basta: se pochi spiccioli sono stati usati per comprare un Tom-Tom, 18mila sono serviti per noleggiare un'auto (blu?) e 23mila per una "consulenza per la realizzazione dell'impianto di illuminazione architettonica". Circa 27mila euro sono stati dati alla onlus Federazione Italiana Amici della Bicicletta per la gestione del servizio noleggio-bici, mentre la bellezza di 5,6 milioni sono usciti per una convenzione con la Città della Scienza per "la realizzazione di un centro per la diffusione della cultura pompeiana" da fare dentro l'Antiquarium.
Per gli esperti queste voci non sono le uniche pecche della gestione degli uomini voluti dal ministro Sandro Bondi. Troppe sono i collaboratori stipendiati che, si vocifera, hanno competenze che poco o nulla hanno a che fare con un sito archeologico. "Bisognava affiancare al sovrintendente la figura del city manager cancellata da Rutelli, persone competenti slegate dalla politica", ribadisce Gianfranco Cerasoli, segretario della Uil Beni culturali. Che in un esposto alla procura di Torre Annunziata ha fatto i nomi di Giovanni Mirra (la Uil lo definisce funzionario di un "consorzio di gestione e manutenzione degli impianti di depurazione dei liquami", ha di sicuro preso decine di migliaia di euro dal commissariato), del vice comandante della polizia municipale di Pompei Gaetano Petrocelli e di Nicola Mercurio, cartolaio di Sant'Antonio Abbate ex collaboratore dell'onorevole pdl Nicola Cosentino, ricompensato (finora) con 70mila euro.
Tra i consulenti ben pagati (164mila euro in due) troviamo anche due uomini della presidenza del Consiglio, Stefano Forina e Maria Cristina Olivieri: il primo è un architetto, ex fedelissimo di Rutelli che ha avuto incarichi anche a L'Aquila e La Maddalena (sarà una coincidenza, ma il nome "Stefano Forina" appare nella lista compilata dal costruttore Diego Anemone, elenco agli atti del procedimento sugli affari della cosiddetta "cricca"): mentre la Olivieri ha lavorato come team leader ai Mondiali di Nuoto di Roma. Gli stipendi vanno sempre pagati, dirà qualcuno. Forse, però, potevano essere risparmiati i 34.607 euro assegnati a Grafica Metelliana per "materiale tipografico", i 2.760 per le "stampe tipografiche vinificazione Pompei scavi", i 955mila euro dati all'associazione Civita (presidente onorario ancora Gianni Letta) per un "progetto di visita multimediale" a una domus, o 156mila girati alla "Tess Costa del Vesuvio" (carrozzone pubblico in crisi di risorse che dovrebbe promuovere il territorio vesuviano) per "l'implementazione e l'integrazione del Piano di gestione per il sito Unesco".
Una curiosità: tra il 29 e il 30 luglio 2010, ossia nelle ultimi due giorni alla guida di Pompei, Fiori ha approvato la bellezza di 54 voci di spesa, per un totale di 15 milioni di euro. L'abbuffata finale, in piena zona Cesarini.