L’iniziativa
Cinque domande per i candidati alle elezioni del 25 settembre
Pochi quesiti, concreti e legati a impegni precisi, che poniamo a chi si presenta alle prossime consultazioni. E per cui attendiamo delle risposte
Di fronte alla babele di proclami, annunci, reboanti promesse che non tengono conto della realtà, della ragionevolezza, né, tantomeno, del rigore e dei vincoli di bilancio, L’Espresso si rivolge ai candidati con pochi interrogativi.
Le domande riguardano impegni precisi, non un elenco sterminato, ma due obiettivi per i quali spendere il proprio mandato. Partendo, magari, da qualche successo già conseguito, a dimostrazione di un radicamento territoriale che dovrebbe essere la premessa del consenso.
Anche contro una certa idea che sia sufficiente l’acquiescenza al leader per vedersi paracadutare in luoghi nei quali non si è mai operato. Infine, ultima ma non meno importante questione, di fronte a una politica ipocrita sul tema dei costi: chi paga i candidati? Chi sostiene la macchina elettorale? E, soprattutto, quali garanzie offrono donne e uomini in corsa di rimanere immuni dalle lusinghe, se non al ricatto, dei propri finanziatori?
1 – Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
2 – Se sarà eletto o eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
4 – In che modo si impegna a rimanere libero o libera da interessi e condizionamenti?
5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidato?
Attendiamo vostre all’indirizzo espresso@espressoedit.it – Le risposte saranno pubblicate sul nostro sito