L’agenda della destra al Governo, fuori dalle promesse e dai programmi, è custodita nelle commissioni Parlamentari. Basta avere la pazienza di cercare e leggere le proposte e i disegni di legge presentate dall’insediamento dell’esecutivo a oggi, per ricostruire un vero trattato sui modi in cui l'ingegno degli eletti si applica al faticoso lavoro parlamentare di rappresentanza.
Tra le priorità c’è sicuramente la difesa delle tradizioni. Quella del dialetto veneto nelle scuole e nelle tv della Regione, è una proposta di legge a prima firma di Massimo Bitonci (Lega), presentata il 13 ottobre alla Camera. Il testo prevede la possibilità per l'ente territoriale di "sottoscrivere accordi con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e con le emittenti radiotelevisive locali, anche a tal fine appositamente costituite, per la promozione di trasmissioni giornalistiche e di programmi generali in lingua minoritaria".
Sempre da un veneto, precisamente da Bartolomeo Amidei senatore di Rovigo ex forzista oggi meloniano, arriva la proposta di legge per il riconoscimento ufficiale della professione del piazzaiolo. Il titolo recita, testualmente, «disciplina dell’attività, riconoscimento della qualifica e istituzione dell’albo nazionale dei pizzaioli professionisti». Dieci articoli che prevedono anche lo stanziamento di cinque milioni di euro all’anno per almeno un triennio con lo scopo di garantire la piena applicazione della legge, nel momento in cui dovesse entrare in vigore.
Tiene banco a distanza di più dieci anni il caso dei due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, nel febbraio del 2012 al centro di una controversia internazionale per l'accusa di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala in India. Porta la firma del deputato di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli e prevede '"Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condotta delle autorità nazionali nella vicenda relativa ai fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone".
Sul solco della tradizione, sempre a destra, troviamo la proposta di legge numero 666 per l’istituzione di una “commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza politica negli anni tra il 1970 e il 1989”. La firma il vicepresidente di Montecitorio, Fabio Rampelli, fondatore del partito di Giorgia Meloni e suo mentore nel Fronte della gioventù. Curiosamente la commissione parlamentare esclude il ‘69 e la strage di Piazza Fontana.
Sempre alla Camera il gruppo di Fratelli d'Italia (primi firmatari Walter Rizzetto, il capogruppo Tommaso Foti e la deputata triestina Nicole Matteoni) ha presentato un progetto di legge per "Inserire nell'ordinamento italiano la possibilità di revoca del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana a chiunque, anche se defunto, come il Maresciallo Tito, si sia macchiato di crimini crudeli e contro l'umanità.
Dalla Lega arriva il disegno di legge per l’"Istituzione della Giornata dedicata alla memoria dei caduti del “Grande Torino” che porta la firma di Alessandro Giglio Vigna. Ma quella delle giornate e celebrazioni sembra una passione, quasi una missione, per la destra al governo. Sono stati tutte assegnate le proposte di istituire la “Giornata della vita nascente”, per "promuovere la consapevolezza del valore sociale della maternità". Portano la firma della senatrice Isabella Rauti, nel frattempo nominata sottosegretaria alla Difesa, Maurizio Gasparri di Forza Italia, Carolina Varchi di Fratelli d’Italia e Massimiliano Romeo, Lega. Data prescelta? Il 25 marzo (giorno nel quale la Chiesa cattolica fa memoria dell'Annunciazione a Maria) perché, spiegano i proponenti, "ha un respiro internazionale".
Ancora Lega e Fratelli d’Italia puntano ad aggiungere altre due feste nazionali. Eugenio Zoffili della Lega ha depositato una proposta di legge alla Camera per valorizzare e divulgare la produzione artigianale dei lievitati che utilizzano lievito madre fresco. La proposta prevede inoltre l'istituzione della Giornata del lievito madre fresco. Mentre è stato incardinato nella Commissione Affari costituzionali del Senato, presieduta da Alberto Balboni (FdI), il disegno di legge per ripristinare la festività nazionale del 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Come ha spiegato il senatore Paolo Tosato (Lega), vicepresidente della Commissione e relatore del provvedimento: «A inizio legislatura il presidente Balboni ha chiesto di indicare alcuni provvedimenti ritenuti prioritari e il gruppo di Forza Italia ha chiesto venisse incardinata la proposta, d'iniziativa del senatore Gasparri, per reintrodurre la festività del 4 novembre. Altri gruppi avevano presentato proposte simili, ma più sintetiche, e dunque la discussione avverrà sulla base di questi testi».
Mentre è il deputato Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia a presentare la proposta di legge che chiede di istituire il 17 marzo come festa nazionale dell'unità d'Italia: «Speriamo di calendarizzarla in tempo per celebrare la data già il prossimo anno» ha aggiunto durante la conferenza stampa di presentazione, circondato dai colleghi Lucio Malan e Tommaso Foti. Sollecitati sul perché non sia sufficiente, come festa nazionale, quella del 25 Aprile, è Foti a rispondere: «Una festa non esclude l'altra, così come il 4 novembre non esclude le feste del 17 marzo e del 25 Aprile».
Sul fronte sicurezza, c’è chi propone di istituire un presidio fisso di affidato al personale di polizia negli ospedali la Lega con un disegno di legge presentato al Senato. «Con questa norma intendiamo avviare una discussione in Parlamento per rendere strutturali i presìdi di polizia nei plessi ospedalieri, alla luce di cronache che riportano aggressioni sempre più frequenti», commenta Manfredi Potenti, senatore della Lega e primo firmatario del ddl.
Infine da Fratelli d'Italia ai "figli d'Italia". Approda a Palazzo Madama il disegno di legge targato FdI per l'istituzione della "giornata nazionale dei figli d'Italia". L'idea è del senatore Andrea De Priamo, che figura come primo firmatario del ddl depositato lo scorso 28 dicembre. «L'intenzione è quella di dedicare una giornata ai figli, sulla scia della festa del papà e della mamma». La giornata nazionale viene istituita per il 15 giugno. E chissà se riguarderà anche i figli delle coppie omogenitoriali.