Politica
Il video più trash della storia è solo l'ultima pagliacciata di Angelo Ciocca
L'eurodeputato leghista torna a far parlare di se con una clip talmente imbarazzante da essere ipnotica. Ma il politico è da dieci anni abituato a far discutere solo per le sue trovate mediatiche. E ora che teme di perdere il seggio per colpa di Vannacci, è costretto a giocare ogni carta possibile
Nel maggio del 2014, Angelo Ciocca arrivò a Lampedusa per fare un viaggio dimostrativo all’incontrario. Affittò il peschereccio Il Pirata e con tre sodali puntò le coste tunisine. Dopo 11 miglia incominciò a vomitare. Finì in ospedale il giorno stesso della partenza. Da allora l’eurodeputato leghista non ha mai lasciato i riflettori, e si ricandida, fedele al Carroccio, per ottenere il terzo mandato all’Europarlamento. Sono passati dieci anni, difficile tenere il passo con i tempi, restare sull’onda della polemica social e sulle prime pagine il giorno dopo, ma non per Ciocca detto il “Brad” (inteso come Pitt) del Pavese.
L’ultima trovata è un video elettorale, che ha tutte le carte in regola per diventare virale su TikTok. Riprende quattro ragazze che coreografano la canzone spot dell'europarlamentare, un misto tra “Menomale che Silvio c’è” e un jingle da discount: «Scrivi un nome per cambiare scrivi Ciocca e vota Lega, l’Europa è da svegliare, basta insetti da mangiare». Come sfondo le schede con la X sul nome del candidato. «Made in Italy da tutelare e i mutui da abbassare. La Turchia non deve entrare», alcuni punti del suo programma.
Funziona, se ne parla. Poco importa che non sia apprezzatissimo dentro la Lega. Lo stesso Matteo Salvini aveva tentato di metterlo ai margini, ma è impossibile se riesci a raccogliere 90 mila preferenze soltanto nel collegio Nord-Ovest come ha fatto Ciocca nel 2019.
L’intera carriera politica di "Brad" è una galleria di gesti ormai plateali e polemiche anche violente: il cappio sventolato alla presidente della Bce Christine Lagarde e il cartellino rosso, con fischietto, usato contro gli europarlamentari di centrosinistra a Strasburgo. Immagine subito usata per i suoi manifesti elettorali con accanto un didascalico quanto ambiguo programma elettorale: “No insetti”, “No guerra”, “No case green”. Nel febbraio del 2018, contro l’abolizione dell’ora legale, si presentò in Aula con un gigantesco orologio. Nel 2014 prese a martellate una slot machine per dire basta al gioco d’azzardo. Resta ancora negli occhi il fermo immagine dell’eurodeputato che calpesta ripetutamente dei fogli con una scarpa (“suola Made in Italy”, ha voluto specificare) sotto gli occhi sbigottiti del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici e dal collega Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue che avevano appena dato notizia della bocciatura della manovra italiana targata M5s-Lega. Nel video anche il tentativo, ignorato, dell’europarlamentare di stringere la mano al commissario francese.
Nel ottobre del 2019 aveva afferrato e sventolato una grande barretta confezionata di cioccolato turco, avvolta in carta rossa e oro, per poi lanciarla in segno di protesta contro l’indolenza delle istituzioni europee verso il presidente Erdogan e della guerra in Siria. Sospeso, dall’allora presidente del Parlamento europeo David Sassoli con una sanzione per grave violazione del regolamento, con conseguente perdita dell'indennità per 10 giorni.
Nel 2020 un traduttore del Parlamento europeo, durante una sessione online, dimenticò di spegnere il microfono: “Che coglione. Possiamo dirlo? Ma dai...”. Grosse risate, imbarazzo per tutti i collegati. Ciocca si arrabbiò moltissimo: «Questo è il clima di odio che creano i BENPENSANTI che accusano la Lega, per me è inaccettabile, non finirà qui»' scrisse sul proprio profilo Facebook.
La Lega salviniana, tuttavia, neanche lo ama moltissimo. Nell’autunno del 2022 Ciocca si schierò con Umberto Bossi nella crociata anti-Salvini “Comitato Nord” l'organismo voluto dal Senatur dopo il deludente risultato della Lega alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il Comitato ricevette una diffida della Lega per tenerli lontani dall'uso dei simboli del partito. Mossa rischiosa che però non ha strattonato Ciocca. Per adesso. La poltrona di "Brad" è insidiata dal generale Roberto Vannacci, candidato in tutte le circoscrizioni e dunque anche nel Nord-Ovest. Così la vendetta di Salvini si consuma fredda e rischia adesso di prosciugare i voti dell'eurodeputato uscente.