La paga di almeno 9 euro l'ora per i lavoratori negli appalti comunali sarà introdotta con una delibera entro la settimana ha annunciato l'assessora Funaro, candidata sindaco alle prossime elezioni. L'anno scorso era stata Livorno a promuovere l'iniziativa

«La prossima settimana porteremo una delibera per fare in modo che a Firenze si applichi il salario minimo in tutti gli appalti del Comune». Ad annunciarlo è Sara Funaro, candidata a sindaco del capoluogo toscano per il centrosinistra, assessora all’educazione, welfare e immigrazione, poco prima di entrare al circolo Arci dell’Isolotto, nella periferia sud-ovest della città: «Quindi non sono solo promesse da parte nostra ma anche fatti».

 

Il salario minimo di 9 euro l'ora per tutti i lavoratori del Comune di Firenze, in particolare per quelli degli appalti - cioè per i casi in cui il Comune non è il datore di lavoro diretto e in cui spesso la paga oraria è più bassa - dovrebbe essere introdotta da Palazzo Vecchio il prossimo 19 marzo, tramite delibera. Così Firenze seguirà l’esempio Livorno. L’altra città in Toscana in cui, grazie a un emendamento promosso da Potere al Popolo, già lo scorso dicembre il Comune ha inserito nella stesura degli appalti una precondizione obbligatoria affinché tutti i lavoratori abbiano diritto al salario minimo di almeno 9 euro. Proprio negli stessi giorni in cui, invece, il governo Meloni affossava a livello nazionale la proposta unitaria di tutte le opposizioni.

 

«Il Comune di Firenze ha già riportato in house la gestione del servizio delle mense scolastiche. Dal bilancio dello scorso anno, ha destinato quasi un milione di euro ai lavoratori della cultura, per fare in modo che venisse applicato il contratto migliore tra quelli possibili. Oggi il passo successivo è l’impegno della nostra assessora al welfare in favore del salario minimo per i lavoratori degli appalti», spiega Laura Sparavigna, consigliera al Comune di Firenze, presidente della Commissione “lavoro, istruzione e formazione”. Secondo cui aggiornare i diritti dei lavoratori agli anni Venti del duemila, garantire un welfare universale, uguale per ogni lavoratore e lavoratrice, a prescindere dalla forma contrattuale, è fondamentale per evitare tragedie come quella al cantiere del supermercato Esselunga, in via Mariti: «Alimentate anche dal un mercato del lavoro privo di tutele e con salari bassi».

 

"Perché tocca a noi", Schlein al Festival Città della Cura di Firenze

 

«In Italia serve il salario minimo perché è una legge di civiltà. Sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento, è un'altra cosa e non può essere accettata. In tutti gli appalti non si può andare sotto quei 9 euro l’ora», ha commentato anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, a pranzo con Funaro, al Circolo dell’Isolotto, per sostenerla durante la campagna elettorale. «Sì al lavoro ma non al lavoro qualsiasi: sì al lavoro dignitoso, di qualità, basta con il lavoro precario, basta con il lavoro povero che la destra finge di non volere, mentre in realtà vuole alimentarlo in favore della logica del profitto», ha aggiunto poco prima della visita in via Mariti,  a un mese dalla morte dei cinque operai (e tre feriti) schiacciati durante il crollo avvenuto lo scorso 16 febbraio.