Shirley Manson a 46 anni (e non li dimostra) è più sensuale, provocatoria, indipendente di sempre. Un po' punk e molto regina di quel rock alternativo cui negli anni Novanta ha dato anima e voce. Con "Only Happy When It Rains", "Stupid Girl" o "Milk" la cantante scozzese ha regalato la colonna sonora a una generazione. Dopo dieci anni di silenzio, uno scioglimento sempre annunciato, problemi economici e personali, Shirley Manson ha trovato la forza di rimettere insieme la band (con i colleghi Duke Erikson e Butch Vig) e i pezzi di una vita artistica e privata. Lo ha fatto con l'album appena uscito "Not Your Kind Of People" (con l'etichetta indipendente Stunvolume Records) e una serie di concerti in tutto il mondo che in Europa partono da Madrid per arrivare in Italia (l'11 luglio a Castello Sforzesco di Vigevano e il 12 a Roma all'Ippodromo delle Capannelle). Il titolo è un omaggio all'attitudine di sempre: per Manson un impegno così grande è il minimo che un'artista alla sua età possa fare. "I tempi nella musica sono molto veloci. La velocità può distruggere vite. E non ha nulla a che fare con l'arte. Ma se alla mia età hai ancora voglia di lavorare, non puoi farlo se non dando il massimo, ma proprio tutto quello che hai e che sai", dice.
E, infatti, dopo i milioni di album venduti, i Grammy Award, il silenzio, Manson ce l'ha fatta a tornare grande. Sul volto solo un po' più morbido porta i segni della rabbia passata ma anche dell'armonia presente. Il suo volto poi, è un po' la chiave per capire quest'artista singolare ma, in definitiva, così poco conosciuta. "Ho passato negli ultimi anni molto tempo in Scozia, dopo Los Angeles, dove abitavo prima, uno choc. Ma avevo bisogno di questa cura per ritrovare il senso delle cose. Anche della musica. La mia". Sono poche le biografie di musicisti dove la musica c'è da sempre. E dove è parte così essenziale di una salvezza. Il padre jazzista e la madre corista in una big band la portano nei music club di Edimburgo. A sette anni recita e canta nel "Mago di Oz" e "American Dream". La scuola non può essere che di musica, la City of Edinburgh Music School.
Là, Manson mette su una compagnia teatrale, poi una band. I docenti la notano e i compagni la odiano: "A causa dei miei problemi con il peso, dei miei occhi sporgenti e dei capelli rossi sono stata vittima per anni di vessazioni. Negli anni Settanta la scuola in Gran Bretagna era terra di nessuno. Tornando in quei luoghi, e lavorandoci sul passato, so finalmente quello che probabilmente suona banale, ossia: la rabbia che cantavo nelle canzoni dei Garbage, viene dal dolore". A sedici anni interrompe gli studi e va a lavorare da una costumista. Nel 1980 le prime esibizioni con la band punk Goodbye Mr. Mackenzie al Church Hill Theater della sua città. La nota Guy Kurfrist, il manager di Talking Heads . È sorpresa oggi Shirley Manson se ripensa a quegli anni. Al fatto di essere sopravvissuta. "A vent'anni lottavo ogni giorno contro l'odio nei confronti di me stessa. So bene di non essere l'unica persona ad aver avuto un' adolescenza traumatica. Ma sono una delle poche privilegiate ad aver trovato una passione che mi ha salvato la vita".
Intanto "Not Your Kind Of People" è volato nelle Top 10 di Usa, Gran Bretagna e Germania. E se smarrimento, paura e ribellione si trovano in tanto rock di quegli anni, ascoltando i nuovi brani "Automatic Systematic Habit", "Big Bright World" o "Control" con cui Manson si esibirà quest'estate, si capisce soprattutto che il rock, oggi, non trova più ragione d'essere negli eccessi. "La nostra nuova musica è sempre rock, ma più leggera, essenziale", dice. E poi: "Il futuro è il dono più prezioso. A lui dedico le mie fatiche. E il nostro nuovo tour".