L'incredibile errore grafico sulla lapide di Papa Francesco

La spaziatura tra le lettere del nome "Franciscus" incise sul marmo della tomba del pontefice è irregolare e non tiene conto della diversa forma dei caratteri

In graphic design il “kerning” – in Italiano “crenatura” – è l’operazione che si effettua per aggiustare manualmente lo spazio tra coppie di lettere di una parola con lo scopo di renderla il più leggibile possibile. Per capire meglio il concetto pensiamo al computer che utilizziamo quotidianamente: ogni qualvolta andiamo a comporre un testo, il software ci fornisce una distanza tra le lettere che è uguale per tutte. Ma non tutte le lettere, evidentemente, hanno la stessa forma e occupano lo stesso spazio: alcune sono più compatte e strette (è il caso delle “i” o delle “f”), altre sono più tondeggianti (le “o” e le “g”, ad esempio). È proprio per questo che a volte la distanza tra lettere viene modificata manualmente: quelle più strette vengono allontanate tra loro così come, di contro, quelle tondeggianti vengono avvicinate.

Si tratta di regole che sono alla base della percezione visiva sin dall’antichità, da molto prima dell’avvento della tecnologia, e che gli artisti del marmo conoscono alla perfezione. Ma che evidentemente sono sfuggite al marmista che ha inciso il nome di Papa Francesco (in latino Franciscus) sulla lapide della bara. La distanza tra le prime lettere, soprattutto tra “R, A e N” è visibilmente esagerata, rendendo il nome del pontefice poco armonico, in quanto composto in modo errato. “Dio è nei dettagli”, recita una massima attribuita a Gustave Flaubert, ed è incredibile che non sia stata tenuta a mente proprio in questa occasione.

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